mercoledì 21 agosto 2024
Nella notte l’intervento di Barack e della moglie Michelle, veri artefici della candidatura in extremis. Le parole del candidato first gentleman Doug Emhoff: «Kamala una guerriera gioiosa»
Barack Obama e Michelle sul palco della convention americana

Barack Obama e Michelle sul palco della convention americana - Reuters

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«Yes, she can», cioè «Sì, lei può». Parla al cuore dell'America e alle orecchie del mondo l'endorsement da parte dell'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama nei confronti della candidata democratica alla presidenza Kamala Harris durante il discorso di chiusura del secondo giorno della convention nazionale del partito. «Sta tornando la speranza» gli ha fatto eco l'ex first lady Michelle: «L'America è pronta per un nuovo capitolo. L'America è pronta per una storia migliore. Siamo pronti per una presidente, Kamala Harris» ha detto Obama a una folla acclamante a Chicago.

Michelle e Barack, gli ospiti forse più attesi dell'appuntamento, si sono contesi la prima serata americana. E se lui, che ha già messo a disposizione di Harris il suo staff elettorale e presidenziale, ha avuto il posto d’onore, era per lei che ci si attendeva il massimo degli ascolti. Michelle, la vera star dei democratici, che ha rifiutato di candidarsi al posto di Biden quando le è stato proposto, aprendo la porta a Kamala, ha accettato di parlare nella sua città natale solo per Harris, alla quale è legata da vent’anni da una calorosa amicizia. Nella vicepresidente l’ex first lady vede una versione al femminile del marito, che come lei ha mosso i primi passi in politica a livello locale, lui in Illinois lei in California, con la stessa determinazione di scrivere una nuova pagina di storia americana.

È stata proprio Michelle dare la parola al marito sul palco, da dove ha detto che lei e Harris hanno costruito le loro vite sugli stessi valori fondanti, nonostante le loro madri siano nate dall'altra parte dell'Oceano, facendo un velato riferimento alle dichiarazioni di Trump sulle origini della vicepresidente. «Harris è più che pronta per questo momento. È una delle persone più qualificate che si siano mai candidate alla presidenza. Ed è una delle più meritevoli» ha detto. In questo senso, ha aggiunto che la storia della vicepresidente «è quella della maggioranza degli americani che stanno cercando di costruire una vita migliore'', perché «nessuno ha il monopolio di ciò che significa essere un americano». Concetti ribaditi anche da Obama: «Kamala Harris è pronta per questo incarico» ha detto l'ex presidente sottolineando che Kamala «ha passato la vita a lottare per le persone che hanno bisogno di una voce. Abbiamo la possibilità di eleggere una persona che ha passato tutta la vita a cercare di dare alla gente le stesse possibilità che l'America ha dato a lei - ha proseguito -. Qualcuno che vi vede e vi ascolta e che si alzerà ogni singolo giorno e combatterà per voi: il prossimo presidente degli Stati Uniti d'America, Kamala Harris».

Prima degli Obama sul palco di Chicago era salito il second gentleman Doug Emhoff. «Kamala è una guerriera gioiosa. Sta facendo per il suo Paese quello che ha sempre fatto per le persone che ama. La sua passione andrà a beneficio di tutti noi quando sarà la nostra presidente» ha detto colui che potrebbe diventare il primo first gentleman nella storia americana. Nel frattempo Kamala e Walz erano a Milwaukee per un comizio nel forum in cui un mese fa i repubblicani hanno tenuto la loro convention. Per la campagna sono giornate di grandi successi se si considera non solo il buon andamento della della kermesse (con oltre 20 milioni di telespettatori che l'hanno seguita il primo giorno) ma anche la raccolta di quasi mezzo miliardo di dollari da quando il presidente Joe Biden ha abbandonato la corsa alla Casa Bianca.

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