I l mese mariano è arrivato già ai due terzi del suo cammino, così mi è venuta la curiosità di vedere quante “Madonne” ci sono state nelle cronache religiose di questo maggio 2016. A sensazione avrei detto: poche. E invece il mio robot mi ha risposto: molte. Cominciamo dalle migranti: si è raccontato della Madonna delle Lacrime di Siracusa, le cui reliquie sono salite a Roma per la veglia del 5 maggio, ma anche della
Virgen de la Caridad del Cobre, che, da cent’anni patrona di Cuba, è andata in processione a Miami e proseguirà a visitare le altre comunità cubane negli
States (è un seguito del viaggio del Papa). Di quella di Fatima si è parlato in relazione alla testimonianza che le rese Giovanni Paolo II rispetto al miracoloso fallimento del-l’attentato, ma anche per enfatizzare, ancora una volta, l’eventualità che una parte del suo “segreto” non sia stata pubblicata. Di quella di Lourdes si è raccontato, con ammirevole equilibrio, che al suo cospetto è avvenuta una nuova guarigione, mentre ci si è emozionati per le immagini di due anonime statuette scampate al recente terremoto in Ecuador. E poi un nuovo libro su Medjugorje, una processione a Conselice disturbata (davvero?) dai musulmani, il ricordo intenso e orante di un restauro che ha portato alla luce un’antichissima
Odighitria... Ma quel che ho goduto di più è stata l’ultima puntata della rubrica di Emanuele Fant su “Credere”, puntualmente ripresa ( http://tinyurl.com/z5lylbm ) dal blog di Costanza Miriano (lui, scrittore e uomo di teatro oltre che marito/ padre e prof di lettere, mi pare abbia scelto di non essere molto “social”). Una bellissima “litania” mariana intessuta di tante testimonianze personali, nonché di un sentimento di devozione sereno e profondo. Non mi stupirei se qualcuno la musicasse... anche perché di musicalità, nel testo, ne sento già tanta. Ad esempio, quando canta: «Maria che quando vuoi comparire ti decori i sandali coi fiori», o «Maria che accogli i singhiozzi ma lasci cadere le provocazioni».
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