Suor Rani Maria Vattalil, religiosa indiana uccisa nel 1995, non ha certo la notorietà dei pastorelli di Fatima. Perciò, comprensibilmente, la notizia dell’approvazione, da parte del Papa, del decreto della Congregazione delle cause dei santi che ne riconosce il martirio, ha fatto meno rumore della prossima canonizzazione di Jacinta e Francisco. Quella di suor Rani, tuttavia, è una storia che merita di esser sottratta all’oblio. Non solo per le circostanze brutali dell’assassinio, né solamente per l’impegno sociale per cui la suora si è distinta, in difesa dei contadini che, colpiti dagli usurai, si vedevano (e tuttora si vedono) sottrarre le terre e, con esse, la possibilità di un futuro. Per loro, contro la logica di quella che papa Francesco chiama «l’economia che uccide», aveva attivato forme di microcredito e aiuto allo sviluppo.
La storia di sister Vattalil è ancora più interessante se la si legge dal momento dell’(apparente) epilogo. A distanza di anni dalla sua uccisione – quando tutto sembrava parlare di sconfitta irrimediabile e definitiva – ecco farsi strada nel cuore dell’assassino, Samandar Singh, il pentimento, che diventa richiesta di perdono. Dopo che la sorella della vittima, anch’ella religiosa, l’aveva incontrato in carcere, si è messa in moto in Singh una trasformazione interiore irreversibile. Nella corazza di un uomo che si era macchiato di un orribile delitto, spegnendo la vita di una donna vulnerabile, la Grazia ha aperto, in maniera insospettabile e misteriosa, una breccia. È una vicenda che ne richiama alla memoria una simile, accaduta qualche anno fa a Mindanao, nelle Filippine. Il capo di una banda che nel 1985 si era macchiata dell’omicidio di padre Tullio Favali, uscito di galera era andato sulla tomba del giovane missionario del Pime, per chiedere perdono. Una persona che aveva seminato terrore e non si fermava davanti a nulla quel giorno aveva trovato il coraggio di inginocchiarsi. Non si tratta di casi isolati. Più spesso di quanto non si creda, l’estrema debolezza di chi si offre per il Vangelo si trasforma, con i tempi e modi assolutamente imprevedibili propri di Dio, in una forza misteriosa. La stessa che, contro la logica del mondo, rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili.