Caro direttore,
il ruolo della scuola italiana alla luce dei cambiamenti sociali sarà il filo conduttore del convegno 'Che cos’è la cittadinanza di domani? Educazione alla cittadinanza e Calla parità' che si svolgerà oggi, 21 settembre, alle 14:30 nella sala Aldo Moro della Camera dei deputati. Un incontro che ho voluto fortemente nella convinzione che la scuola rivesta un ruolo fondamentale per la formazione di cittadini consapevoli, ma che ci sia ancora molto da fare in tal senso. Basti pensare a quanto è stato trascurato negli ultimi anni - so di toccare un tasto a lei caro, direttore – l’insegnamento dell’educazione civica, una materianon- materia, senza una progettualità uniforme, lasciata alla buona volontà della singola scuola o dei singoli insegnanti. Un trend che non tiene conto della necessità sempre più urgente di formare cittadine e cittadini italiani, europei e del mondo. A maggior ragione a fronte del degrado dell’etica pubblica, della mancanza di partecipazione allo spazio pubblico, del dilagare della violenza contro le donne, del bullismo e del cyberbullismo, delle sfide derivanti dal processo immigratorio. Il risultato della parcellizzazione dell’educazione civica e dell’educazione alla cittadinanza è che troppe studentesse e troppi studenti non conoscono le più elementari regole su cui si fonda il 'vivere insieme agli altri', non conoscono i loro diritti e doveri, le istituzioni democratiche e lo spazio dell’azione pubblica, i diritti umani e la loro importanza per la convivenza civile e pacifica, gli sforzi che donne e uomini hanno compiuto per far vivere la democrazia e la legge. I dati lo confermano: solo il 13,8% delle studentesse e degli studenti conosce la Costituzione, il 55% non ne possiede una copia, non sa quali siano i temi trattati né chi l’abbia approvata. In una parola, il nostro sistema di istruzione e formazione sembra aver rinunciato a sostenere e alimentare la consapevolezza civica e storica delle giovani e dei giovani. Ma il sistema di istruzione non può esimersi dall’educare a rapportarsi in modo positivo e consapevole al mondo reale e ai suoi possibili sviluppi. Anche il Consiglio d’Europa ha più volte invitato gli Stati membri a introdurre nei loro sistemi educativi l’educazione alla cittadinanza democratica. C’è bisogno di far crescere l’identità italiana ed europea per far capire che viviamo in una comunità internazionale con interessi comuni: il rispetto del diritto, la pace, la parità tra donne e uomini, la crescita del capitale umano, il valore dell’innovazione, il rispetto dell’ambiente. Il punto fermo rimangono le parole di Jaques Delors «l’educazione deve fornire alle nuove generazioni le mappe di un mondo complesso, in continuo cambiamento, e la bussola che consente di orientarsi». Su questo vogliamo fondare e costruire la scuola e la formazione per e delle generazioni future.
*Deputata di Forza Italia