mercoledì 11 maggio 2016
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Gentile direttore, due tra i candidati più in vista per la poltrona di sindaco di Roma, Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle e Roberto Giachetti del Pd, sono divisi quasi su tutto ma hanno trovato un punto in comune: legalizzare la cannabis. Si sono proposti di “lavorare insieme” per l’obiettivo. È incredibile come due fra i possibili sindaci della Città Eterna dicano cose molto gravi e antiscientifiche per la salute, specialmente dei giovani. Inoltre questa è una competenza del Parlamento e non dei sindaci. Non si tratta solo di argomenti marginali per i cittadini, ma si va contro il loro vero benessere presente e contro quello futuro. Per fortuna che dicendo apertamente quello che pensano davanti alle telecamere le persone possono essere informate e trarne le conseguenze per le decisioni da prendere nel segreto dell’urna. Gabriele Soliani medico Sono d’accordo con lei, gentile dottor Soliani. Chi fa politica dovrebbe avere sempre piena consapevolezza di ciò che dice e promette, e non solo credere di saperlo. Ma l’informazione piena dei cittadini-elettori è altrettanto importante, anzi decisiva. Ed è sempre meglio conoscere prima che scoprire dopo le intenzioni dei candidati a ruoli di governo locale e centrale. (mt) INCONTRO INTERRELIGIOSO A SARONNO: DIALOGO POSSIBILE Gentile direttore, il 7 maggio si è svolto a Saronno un incontro interreligioso organizzato dalla pastorale migranti della zona. Il prevosto monsignor Armando Cattaneo ha raccontato un recente viaggio a Lampedusa. Recatosi al cimitero dell’isola ha chiesto a un anziano del posto perché avesse messo delle croci e degli angioletti sopra le tombe dei morti in mare, magari di religione diversa. La sua risposta: «Io quello avevo di più caro. Che altro potevo mettere»? «I lampedusani – ha continuato monsignor Cattaneo – nonostante tutto quello che fanno, si mostrano umili ricordando: “Siete voi quelli che accogliete perché da noi si fermano poco tempo: la vera accoglienza la fate voi al Nord, è lì che cominciano a dare frutti”». Nell’incontro oltre al confronto c’è stato anche spazio per l’approfondimento biblico-teologico guidato dal pastore della chiesa valdese. Confido che questi incontri si sviluppino in particolare nelle periferie delle nostre città. Si parla tanto bene della comunità islamica di Saronno e del lavoro fatto verso l’integrazione, ma non c’è altrettanta attenzione per la comunità islamica di Legnano. Aleks Vulaj Comunità albanese di Legnano CONGRATULAZIONI A BELLASPIGA PER IL PREMIO DEGLI ALPINI Caro direttore, vorrei congratularmi con la sua collega Lucia Bellaspiga, che leggo sempre con attenzione, per essere risultata vincitrice ex aequo – come annunciato dal mensile “L’Alpino” di aprile – del premio “Giornalista dell’anno” per gli articoli pubblicati nel 2015. Il premio è sponsorizzato dall’Ana e le verrà consegnato sabato prossiiù mo, 14 maggio, ad Asti in occasione dell’89ª adunata degli Alpini. Giuliano Marcantonio Roma LA DIAGNOSI DELLA CELIACHIA SI FA CON LA DUODENOSCOPIA Caro direttore, voglio complimentarmi per “Avvenire” e, nello specifico, per gli articoli del collega Vittorio A. Sironi ben conosciuto e molto stimato anche per la sua attività divulgativa. Purtroppo, nell’articolo del 26 aprile sulla celiachia c’è una imprecisione. A proposito di diagnosi si parla di biopsia fatta durante una colonscopia, mentre la biopsia per la diagnosi di celiachia si fa mediante duodenoscopia (che osserva la parte alta e non quella bassa dell’intestino dove invece c’è il colon) perché la biopsia diagnostica si fa nel tratto prossimale dell’intestino tenue, ora certo con meno problematicità di quando, circa 50 anni fa, la facevo senza visione diretta, alla cieca, con la sonda di Crosby. Ottimo giornale, “Avvenire”, che riesco a leggere interamente solo ora che lavoro meno per questioni di età, dopo tanti anni di abbonamento, perché ricchissimo di notizie che spesso non si trovano altrove (da Popotus in avanti). Grazie e cordiali saluti Marco Cambielli Internista e gastroenterologo Tradate ( Va) Ringrazio il collega per quanto scrive e per la sua corretta puntualizzazione in merito all’esecuzione dell’esame – la duodenoscopia in effetti – che consente di effettuare i prelievi bioptici nel tratto alto dell’intestino per arrivare a una corretta diagnosi di celiachia. Nella stesura del testo, parlando di intestino, probabilmente un dispettoso “lapsus freudiano” ha preso il sopravvento inducendomi all’involontaria imprecisione rilevata. Vittorio A. Sironi
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