Adesso non dimentichiamoci il buon uso delle mascherine
mercoledì 30 giugno 2021

Sono servite, servono, serviranno ancora. Sono le mascherine, diventate in questo tempo di pandemia compagne inseparabili della nostra vita quotidiana. Da lunedì 28 giugno anche nel nostro Paese, come già in altre nazioni, non è più obbligatorio indossarle all’aperto. Sono però ancora da usare nei luoghi chiusi o, in caso di assembramento, anche in spazi aperti. Finalmente, sta arrivando la liberazione da questo 'bavaglio' (com’è stato spesso chiamato) che da tanti di noi era – erroneamente – vissuto come un limite della libertà individuale.

Un azzardo o una misura razionale? I pareri non sono concordi. Il livello di immunità della nostra popolazione non è ancora completo. Quindi attenuare l’uso della mascherina può avere senso se non si scorda la lezione sanitaria e non si dimenticano gli insegnamenti virtuosi che l’uso di questa 'tecnologia semplice' ha fornito per contenere e contrastare la pandemia. Una barriera protettiva per impedire il contagio, un confine per separare dolcemente la parte sana della comunità da quella malata. Ma anche, è vero, un nuovo indumento che, celando parte del viso, ha reso talvolta difficile riconoscere la nostra identità e ha impedito la comunicazione non verbale.

Quanto sono servite per evitare il contagio? Molto. Già ciò che era successo cent’anni fa, in occasione della pandemia di influenza 'spagnola', avrebbe dovuto indurci a usare sin da subito le mascherine anche nell’attuale circostanza. Allora, s’era evidenziato che là dove queste erano state utilizzate dalla popolazione, anche in assenza di altre misure sanitarie, il contagio era stato inferiore di quasi il 30% rispetto a dove non erano state impiegate. La storia, che dovrebbe essere maestra di vita, purtroppo è spesso ignorata: perché non conosciuta, perché poco considerata, perché ritenuta un fattore poco importante per decidere strategie e comportamenti. Ripetiamo, insomma, facilmente – e purtroppo è successo anche in questa occasione – gli errori del passato.

In futuro dovremo utilizzare ancora le mascherine? Certamente sì. Per un po’ continueranno a essere uno strumento utile per contenere l’infezione di Covid-19. Ma, anche quando saremo protetti nei confronti di questo nuovo coronavirus e delle sue varianti e non dovremo più usarle in funzione antipandemica, sarà importante non dimenticare la lezione che l’impiego delle mascherine (di stoffa, chirurgiche e filtranti) ci ha insegnato in questi mesi. Nell’ultima stagione invernale, nonostante la minor copertura vaccinale rispetto agli anni precedenti, l’influenza ha avuto un’incidenza estremamente contenuta (meno di un terzo rispetto alla media delle stagioni passate) e le infezioni respiratorie dovute ad altri virus (soprattutto nei soggetti anziani e con patologie broncopneumoniche croniche) sono crollate. Anche altre patologie infettive (per esempio il morbillo) così come le manifestazioni allergiche stagionali (rinite e asma) sono drasticamente diminuite.

L’uso della mascherina ha costituito, cioè, anche in questi casi una salutare barriera contro i germi patogeni (riducendo le infezioni e le loro complicanze), un valido strumento per evitare i danni respiratori causati dall’inquinamento atmosferico (impedendo l’entrata nei polmoni di polveri sottili, di smog e di fumi), un presidio efficace per difenderci dall’inalazione degli allergeni (pollini e polveri). Traiamo dunque dall’emergenza pandemica che ci è piombata addosso e che stiamo ancora vivendo almeno questo positivo insegnamento.

Oltre ad aver 'riscoperto' i vantaggi igienici determinati dal frequente lavaggio delle mani nel ridurre le infezioni, facciamo nostra anche questa 'cultura delle mascherine', come già avviene da tempo in molti paesi orientali, Giappone e Corea del Sud in testa. Usare comportamenti elementari e tecnologie semplici anche se in futuro non vi sarà più un obbligo specifico al riguardo, offre grandi vantaggi sanitari. Esiste una scienza (l’uso sistematico e diffuso) e un’etica (l’attenzione agli altri oltre che a noi stessi) delle mascherine che non dobbiamo dimenticare anche quando questi 'tempi bui' saranno passati.

Medico, Storico della medicina e Antropologo, Università di Milano Bicocca

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: