Gentile direttore,
domenica 6 marzo, alle 19:40 su Italia1 viene mandato il seguente messaggio pubblicitario: «In Italia, ogni x secondi c’è una interruzione volontaria di gravidanza; il coito interrotto non è un metodo contraccettivo sicuro, usa il preservativo...». Ora, che nella pratica, l’aborto volontario sia usato come “contraccettivo”, alla faccia di quanto scritto nella prima parte della 194, ahimè è vero, ma che si mischino addirittura aborto e contraccezione nella pubblicità mi pare un po’ troppo.
Gianni Domenicali
- Imola
Sono pienamente d’accordo con lei, gentile signor Domenicali. Si tratta, di fatto, di una sconcertante “pubblicità comparativa” con l’aborto che fa male a chi la sente, a chi la fa, a chi la trasmette. E, prima di tutto, a chi ne subisce le conseguenze.