Più di un anno fa, pochi giorni dopo l'invasone russa, il mondo aveva scoperto un aspetto tanto triste quanto unico di questa guerra: gli ucraini - a migliaia - si erano messi in fuga dalle bombe e dalla violenza portando con sé i loro animali: cani, gatti, criceti, coniglietti. Tutti al guinzaglio, nei trasportini, o stretti nelle giacche, nelle borse, nelle sciarpe in cui le persone li mettevano per proteggerli dalla paura e dal freddo di quei mesi invernali. Ora accade lo stesso, ma gli animali vengono salvati dall'acqua che ha invaso le aree della regione di Kherson dopo l'esplosione della diga di Nova Kakhovka.
Sono migliaia le immagini delle operazioni di soccorso che arrivano dalle zone colpite e sono tantissime quelle in cui spunta un cane, un gatto. Un aspetto che il presidente Volodymyr Zelensky, comunicatore abilissimo, ha saputo cogliere e sottolineare con un post sul suo account ufficiale Facebook. Un messaggio che ha accompagnato con molte foto e video di ucraini che cercano di mettersi al riparo con i loro animali. «Mentre il male russo sta terrorizzando e distruggendo tutti gli esseri viventi, noi stiamo facendo e continueremo a fare di tutto per salvare ogni creatura vivente - ha scritto Zelensky -. Migliaia e migliaia di animali sono rimasti intrappolati nell'alluvione dopo la distruzione della diga e di altre strutture della centrale idroelettrica di Kakhovka da parte della Russia. Ricordiamo che l'umanità significa prendersi cura non solo degli altri esseri umani, ma di tutti gli esseri viventi. Noi, ucraini, salviamo e proteggiamo vite. Grazie a tutti coloro che aiutano».