I migranti che avevano trovato rifugio nelle baracche e nelle tende spuntate nella città portuale venivano in gran parte da Afghanistan, Sudan, Etiopia e altri Paesi del mondo.
Fuggivano dalla guerra e dalla povertà: per molti di loro il sogno continua a essere la Gran Bretagna.
Pennarelli, giochi e libri, tra le cose abbandonate durante lo sgombero del grande campo profughi; l’evacuazione, che ha visto il trasferimento dei migranti su decine di pullman, è durata circa tre giorni.
Bambole, dvd, libri, oggetti di uso quotidiano sono stati abbandonati dai profughi sgomberati dal campo di Calais per essere trasferiti in altri centri di accoglienza in Francia.
Secondo le Ong i migranti torneranno e la Giungla risorgerà. È già successo due volte: la prima nel 2002 e la seconda nel 2009.
La Giungla di Calais era diventata un simbolo della crisi dei migranti e dell’incapacità dei singoli stati europei di trovare una soluzione efficace al problemi dell’accoglienza.