Al passaggio del carro - spinto da dietro e trainato da funi - con la statua del Nazareno Nero, i fedeli si sono accalcati nel tentativo di sfiorare la figura di Gesù.
Nei secoli l'aura miracolosa che circonda l'immagine del Cristo ne ha fatto uno dei simboli del popolo filippino. La devozione suscitata dall’icona ha incontrato il favore della Santa Sede, che nel 1650 – durante il pontificato di Innocenzo X – ha istituito canonicamente la Confradia de Jesus Nazareno. Anche Pio VII, nel 19esimo secolo, ha onorato il Nazareno Nero concedendo l’indulgenza plenaria “a chi lo prega in maniera pia”.
In questi anni i vescovi hanno concesso una copia della statua ai cristiani di Mindanao, troppo lontani per partecipare in massa alla processione di Quiapo.
Le celebrazioni si tengono a Cagayan de Oro nelle Filippine in contemporanea con la capitale, Manila, il 9 gennaio, festa del Nazareno, e il venerdì Santo.
La statua del Nazareno Nero rappresenta Gesù piegato sotto il peso della Croce. Essa è stata portata a Manila da un sacerdote agostiniano spagnolo nel 1607 a bordo di una nave proveniente dal Messico.
Secondo la tradizione l'imbarcazione ha preso fuoco durante il viaggio, ma l'immagine del Cristo è scampata miracolosamente all'incendio assumendo il colore nero. Nonostante il danno, la popolazione di Manila decide di conservare e onorare l'effige.
Da allora, la statua è chiamata il Nazareno Nero e molte persone assicurano di aver ricevuto la guarigione da malattie toccandone la superficie.