lunedì 14 marzo 2022
La foto simbolo era stata fotografata subito dopo il bombardamento. La donna è morta insieme al bambino
Un frame del video tratto dopo dopo l'attacco del 9 marzo all'ospedale di Mariupol

Un frame del video tratto dopo dopo l'attacco del 9 marzo all'ospedale di Mariupol - .

Nella città assediata di Mariupol si rischia il peggio con la popolazione ormai allo stremo senza cibo e medicine. E intanto è arrivata la terribile notizia che una delle donne incinte, che era stata fotografata mentre veniva evacuata in barella dall'ospedale bombardato, è morta il giorno stesso del bombardamento all'ospedale insieme al bambino che portava in grembo. ​

La foto, in cui la madre, portata via sulla barella, si teneva con le mani il ventre insanguinato, fece il giro del mondo.



Trasportata in un altro ospedale, nonostante il rapido intervento, è morta insieme al suo bambino. Troppo gravi erano le fratture al bacino e la disintegrazione dell'anca, nonostante i soccorsi immediati e l'intervento dei medici dell'ospedale nei sobborghi di Mariupol dove era stata ricoverata dopo l'attacco. Il bimbo è stato portato alla luce con un taglio cesareo ma non dava segni di vita, ha raccontato all'Associated Press Timur Marin, il chirurgo che l'ha operata.

"Ora uccidete me", ha avuto la forza di dire ai medici la donna quando ha capito che per il piccolo non c'era nulla da fare. Poi è spirata. "Oltre 30 minuti di manovre di rianimazione non hanno dato risultati", ha detto ancora Marin. "Sono morti entrambi".

Nel caos successivo all'attacco, l'ospedale che l'aveva accolta non ha avuto neanche il tempo di registrare il nome della donna.
Ma suo marito e suo padre, anche grazie a quella foto, hanno potuto recuperare il corpo. Almeno, hanno commentato amaramente i medici, non è finita in una delle fosse comuni scavate per seppellire molti degli oltre 2.500 morti di Mariupol, città martire.

Come spiegato anche su Avvenire, contro le foto, divenute icone della barbarie dell'attacco all'Ucraina, si era scagliato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, sostenendo che fosse tutto falso, che nell'edificio non c'erano più né personale né donne incinte e che in realtà il luogo "era usato come base del battaglione Azov" (uno dei reparti militari nazionalisti dell'esercito ucraino, ndr). L'ambasciata russa in Gran Bretagna si era spinta anche oltre. E sul suo profilo Twitter aveva scritto, in un post poi rimosso dal social, che la "beauty blogger Marianna Podgurskaya ha interpretato i ruoli di entrambe le donne incinte nelle foto", riferendosi anche a un altro scatto che ritraeva in effetti la blogger, ma che più vera non poteva essere: Marianna, anche lei incinta (davvero), con il viso insanguinato in fuga dall'ospedale bombardato. A lei però è andata bene e tre giorni fa, ancora con lo stesso pigiama a pois addosso, ha partorito una bambina, Veronica.






© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI