Si è celebrata sabato la Giornata Internazionale della Fratellanza Umana, sancita dall’Onu per ricordare la firma dello storico Documento ad Abu Dhabi da parte di papa Francesco e del grande imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, il 4 febbraio 2019. Nell’occasione sempre ad Abu Dhabi è stato consegnato il Premio Zayed (dal nome dello sceicco Mohammed bin Zayed) per la Fratellanza Umana 2023. A riceverlo sono stati la Comunità di Sant’Egidio – per la sua azione a favore della pace in diversi luoghi del mondo, dal Guatemala al Mozambico – e l’attivista keniota Shamsa Abubakar Fadhil, detta “Mama Shamsa”, impegnata nel sottrarre i giovani da violenza, crimine ed estremismo politico-religioso.
Il Papa prima di partire per il suo viaggio in Africa ha registrato un videomessaggio che ha fatto pervenire ai partecipanti alla premiazione. «Le religioni hanno una responsabilità decisiva nella convivenza tra i popoli – ha ricordato il Pontefice – il loro dialogo tesse una trama pacifica, respinge le tentazioni di lacerare il tessuto civile e libera dalla strumentalizzazione delle differenze religiose a fini politici».
Ma «rilevante è anche il compito delle religioni nel ricordare che il destino dell’uomo va al di là dei beni terreni e si situa in un orizzonte universale, perché ogni persona umana è creatura di Dio, da Dio tutti veniamo e a Dio tutti torniamo». «Uomini e donne di diverse religioni camminano verso Dio percorrendo strade che sempre più spesso si intrecciano – ha aggiunto Bergoglio – ogni incontro può essere occasione per contrapporsi oppure, con l’aiuto di Dio, per incoraggiarsi a vicenda ad andare avanti come fratelli e sorelle».