La situazione è drammatica in Grecia dove da mesi migliaia di profughi vivono in ex capannoni industriali, in container e in tende, in attesa di essere ricollocati in altri Paesi dell’Unione Europea. (Tutte le foto sono Ansa/Muhammed Muheisen)
Un gruppo di donne siriane sta imparando a lavorare a maglia nell'ambito delle iniziative ideate dai volontari per sostenere psicologicamente i profughi bloccati da mesi in una «non vita».
Ahmed Mohammed, 40 anni, siriano sta cucinando fuori dalla sua tenda nel campo profughi di Kalochori nell'area industriale di Salonicco, in Grecia.
Alcuni giovani siriani nel campo profughi di Frakapor, alla periferia nord di Salonicco, hanno allestito una piccola palestra per fare esercizi fisici, tenersi in forma e occupare le giornate tutte uguali.
Elan Darwish, 14 mesi, sta dormendo nella tenda della sua famiglia nel campo di Kalochori nell'area industriale di Salonicco, in Grecia.
Una donna siriana nella tenda intenta a tagliare verdure mentre il marito sta controllando il suo smartphone.
Nel settembre del 2015 l’Unione europea aveva annunciato un piano per ricollocare 160mila richiedenti asilo dall’Italia e dalla Grecia verso gli altri Paesi dell’Unione in base a un sistema di quote. A gennaio 2017 meno di 8mila persone sono state trasferite dalla Grecia, sulle 66mila che avevano aderito al programma.
Le organizzazioni non governative da mesi denunciano l’inadeguatezza dei campi profughi in Grecia e il governo greco è stato anche accusato di non aver usato correttamente i 90 milioni di euro di fondi europei stanziati per costruire strutture in grado di accogliere dignitosamente i profughi durante l’inverno.