Ashwaq Mahmoud, 23 anni, operatrice sanitaria Unicef, in visita alle famiglie del suo villaggio nel nord dello Yemen - Reuters
Lei si chiama Mahmoud, di cognome Ashwaq. Ha 23 anni. Vive a Jarb, un villaggio dello Yemen settentrionale, nel governatorato di Hajjah, con i genitori e sei tra fratelli e sorelle. La sua famiglia è povera, qui è condizione comune. La guerra che va avanti da sei anni ha spazzato via quel poco che c'era di assistenza medico-sanitaria e di certezza alimentare. Gli yemeniti hanno fame, sono stremati dalle malattie. E nei villaggi rurali, come quello di Mahmoud, gli aiuti internazionali arrivano a fatica. Sono arrivati invece i profughi, sfollati dalle città bombardate. Per loro Mahmoud si è subito prodigata. Notando la dedizione della ragazza, un anziano l'ha segnalata all'Unicef. Oggi Mahmoud è operatrice sanitaria comunitaria, formata dall'agenzia dell'Onu per provvedere ai bisogni sanitari più semplici del suo villaggio.
Nella stanzetta che si è costruita accanto a casa con parte del compenso avuto dall'Unicef, Mahmoud riceve madri e bambini, pesa i piccoli e dispensa medicinali di base - Reuters
L'Unicef dà a Mahmoud uno stipendio mensile modesto (80 dollari) che le ha però consentito di costruirsi una piccola "clinica" accanto a casa: è una stanzetta in mattoni con il pavimento in terra battuta, dove la ragazza pesa e misura i bambini, consiglia le madri, raccomanda vaccini e somministra farmaci di base come paracetamolo, acido folico, ferro.
Su un registro Mahmoud segna i dati di un piccolo paziente - Reuters
"C'erano madri e bambini in sofferenza perché l'ospedale è lontano. Il viaggio costa 4mila rial (7 dollari, ndr) e non tutti possono permetterselo" racconta Mahmoud all'agenzia Reuters. "La gente viene qui e io do quel che serve, se ce l'ho. Misuro i bambini per valutare la malnutrizione. Mando in ospedale chi ha diarrea, vomito, febbre".
Mahmoud controlla un medicinale per un bambino prima di consegnarlo alla madre - Reuters
Ma la giornata non sempre si svolge vicino a casa. Mahmoud bussa alle porte di ogni famiglia. Cammina per ore attraverso i campi, per raggiungere le abitazioni più lontane, e raccoglie le informazioni in un report per l'Unicef.
La giovane operatrice dell'Unicef percorre anche lunghe distanze a piedi tra i campi per visitare ogni famiglia - Reuters
Talvolta è frustrante. "Arriva un bambino ammalato, o vado a visitarlo. Vedo le sue condizioni, i genitori si aspettano che lo aiuti. Ma se non posso farci nulla, devo mandarli a un centro sanitario. E loro non hanno i soldi per portarcelo".
In "visita domiciliare", con la valigetta sanitaria dell'Unicef per il primo soccorso - Reuters
Secondo l'Unicef, in Yemen 2 milioni e 250mila bambini sono affetti da malnutrizione acuta e 400mila bambini sotto i 5 anni sono a rischio di malnutrizione acuta grave. La diagnosi viene fatta attraverso la misurazione della circonferenza del braccio con un braccialetto apposito che definisce lo stato di nutrizione o denutrizione del bambino. I bambini gravemente malnutriti, informa l'Unicef, hanno una probabilità di morire 11 volte superiore rispetto a quelli con un peso regolare, sono più esposti alle infezioni e fanno più fatica a guarire perché il loro sistema immunitario è più debole.
Mahmoud misura il braccio di una bambina per valutarne lo stato nutrizionale - Reuters
Notando gli sforzi di Mahmoud, un college medico della vicina città di Abs le ha offerto una borsa di studio per diventare assistente medico. "Lei serve la comunità, ne siamo molto fieri" commenta Ali Hussein, un residente del villaggio. "Chiediamo anche alle organizzazioni e alla gente di sostenerla di più".
Mahmoud in casa con il padre e i fratelli - Reuters