Il Senato argentino ha respinto con 38 voti contrari e 31 favorevoli il progetto di Legge sulla interruzione volontaria della gravidanza.
A differenza della votazione di due mesi fa alla Camera, più della metà dei senatori – 38 su 72 – si è espressa contro la legalizzazione dell’interruzione di gravidanza entro la 14esima settimana.
Il voto di rigetto del provvedimento trasmesso dalla Camera, che lo aveva approvato in giugno di stretta misura, era stato previsto da molti analisti e media, fin da prima dello svolgimento del dibattito, cominciato mercoledì 8 agosto alle 10,30 locali (le 15,30 italiane).
Nel corso delle 16 ore di discussione davanti al Congresso di Buenos Aires migliaia di argentini hanno atteso l'esito della votazione con apprensione: da una parte i sostenitori della misura, vestiti di verde. Dall'altra, i promotori della campagna «salviamo le due vite» che, negli ultimi mesi, si sono battuti per la difesa dei diritti del concepito. Entrambi i "fronti" avevano portato coperte e mate (tipico infuso argentino) per sopportare una lunga giornata all'aperto, al freddo pungente dell’inverno australe.
Secondo la legge argentina, il "no" del Senato significa che per un anno non sarà possibile ripresentare una nuova legge sullo stesso tema. Inoltre il 2019 sarà un anno elettorale e quindi poco opportuno per l'esame di temi con un contenuto di forte tensione sociale.
Al termine della giornata, e dopo la bocciatura in Senato del progetto di legge sull'aborto, un gruppo di una trentina di militanti favorevoli alla legge hanno lanciato oltre le barriere divisorie - all'altezza dell'Avenida Rivadavia - bottiglie e oggetti verso i promotori della campagna «salviamo le due vite», quella della madre e quella del figlio.
La polizia ha risposto con gas lacrimogeni e da quello che riportano le agenzie locali almeno una persona è rimasta ferita. Nel frattempo, i fautori della vita sempre sulla piazza davanti al Congresso di Buenos Aires avevano iniziato a festeggiare con fuochi d'artificio.
Il cardinale Mario Poli, arcivescovo della capitale argentina nella notte di mercoledì ha celebrato una partecipatissima Messa per la vita. Prima della discussione aveva già esortato i senatori argentini a non interrompere «la onorevole e lodabile tradizione di legiferare per il bene comune e a favore di una cultura della vita, proteggendo i più deboli e indifesi, che aspettano di partecipare alla nostra storia», e al tempo stesso aveva fatto richiamato ogni cristiano ad alzare «la voce per chi non sa parlare; in difesa delle due vite: quella della madre e quella del bambino».
MOVIMENTO PER LA VITA: DAL SENATO ARGENTINO MESSAGGIO DI SPERANZA
Il MpV Italiano gioisce per la notizia che il Senato argentino ha respinto il progetto di legge volto a legalizzare l'aborto volontario. "Dal Senato argentino viene un messaggio di speranza perché il diritto alla vita dei bambini non nati è planetario e quindi forte è l'incoraggiamento per le altre nazioni del mondo. È simbolicamente rilevante che questo voto abbia seguito la decisione del Papa argentino sulla pena di morte in nome della dignità umana sempre uguale per tutti. Inoltre, è motivo di riflessione che la vittoria pro life sia stata l'esito di una battaglia culturale condotta unitariamente dal popolo della vita".