Esami per individuare il Coronavirus - (Ansa)
Due casi di persone infette da Coronavirus anche in Italia. I primi due accertati. "I due casi sospetti di Coronavirus sono confermati - ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine della riunione di maggioranza a Plazzo Chigi -. Sono due turisti cinesi venuti nel nostro Paese a gennaio".
Conte ha poi reso noto che "Il ministro Speranza ha già firmato un'ordinanza che chiude i voli da e per la Cina".
"Per scongiurare il rischio" di discriminazione nei confronti di cittadini cinesi, ha aggiunto il premier "non c'è altro che fidarsi di chi è competente. Ho avuto un briefing con il ministro e in questo momento siamo nella linea di massimo rigore in funzione preventiva. Da questo punto di vista siamo nella condizione di poter tranquillizzare tutti i cittadini, la situazione è sotto controllo assolutamente. Sono in atto delle tracciature, dei percorsi per limitare al massimo il rischio. Siamo fiduciosi che la situazione rimarrà confinata. Alcuni episodi di discriminazione sono dovuti ad ignoranza".
Un bus di turisti cinesi in serata è stato scortato dalla polizia di Stato all'ospedale Spallanzani di Roma per i controlli sul coronavirus. Secondo quanto si apprende dalla questura, le persone a bordo appartengono allo stesso gruppo della coppia ospite nell'hotel di via Cavour, marito e moglie cinesi, già ricoverata.
Intanto sale in Cina il numero dei morti causati dal nuovo Coronavirus, così come quello dei contagi in tutto il mondo, mentre vari Paesi hanno iniziato a rimpatriare i propri cittadini dalla regione di Wuhan, epicentro dell'epidemia e messa in isolamento, sottoponendoli a test medici e quarantena. Intanto, gli esperti dell'Organizzazione mondiale per la sanità hanno dichiarato l'epidemia "emergenza globale", definendola come "evento straordinario", che costituisce un rischio anche per altre nazioni e richiede una risposta internazionale coordinata.
Il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus ha elogiato la Cina per lo sforzo nel contenere l'epidemia, ma ha anche espresso preoccupazione per i contagi nel mondo. Sono 170 i morti sinora, mentre i contagi confermati ufficialmente sono saliti a 7.736, di cui 82 fuori dalla Cina in 18 Paesi, secondo l'Oms. Il nuovo virus ha infettato in Cina più persone di quante si ammalarono nell'epidemia di Sars nel 2002-2003, quando i morti furono 800.
Intorno alle 20 è arrivato il tanto atteso risultato del test del Coronavirus sui due passeggeri originari di Macao a bordo della nave da crociera ferma per l'intera giornata al porto di Civitavecchia. Nessuno sbarco dalla nave da crociera era stato autorizzato prima dell'esito definitivo dei risultati dell'ospedale Spallanzani sui due casi sospetti di coronavirus a bordo. Era stato il sindaco della città Ernesto Tedesco nel primo pomeriggio a fermare lo sbarco autorizzato dalla capitaneria di porto dopo i prisimissi risultati provvisori per il 1.143 passeggeri saliti a Civitavecchia e che lì avrebbero dovuto concludere la crociera, alle 7 di questa mattina. Conclusione rimandata, invece, dopo il caso della turista di Macao con febbre e sintomi compatibili con quelli della polmonite da nuovo coronavirus cinese e tenuta ferma nella sua cabina con il marito. A bordo della nave ci sono quasi 7.000 persone tra passeggeri e staff: appena i mille scenderanno, altrettanti sono pronti a prendere il loro posto per proseguire il viaggio.
Resta sotto osservazione, a Roma, una coppia di turisti cinesi. Un caso sospetto anche ad Alessandria.
E slitta il rientro degli italiani da Wuhan, la città della Cina epicentro dell'epidemia. «Per tutti loro vale la situazione della asintomatologia - ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa - quindi non risultano infetti. Comunque verranno sottoposti agli accertamenti al loro arrivo». Il volo era previsto per oggi, la stessa sottosegretaria stamani aveva annunciato il rientro «entro ventiquatt'ore». Ma i tempi si allungheranno in quanto manca ancora il via libera delle autorità cinesi. Dovrebbero rientrare almeno 40-50 italiani, altri 10-20 avrebbero invece scelto di restare a fianco dei familiari cinesi.
In fila davanti a una farmacia a Hong Kong - Ansa
Le vittime sono salite a 170, tutte in Cina, e le persone infettate sono circa 7.711. Anche India e Filippine confermano il loro primo caso: uno studente dell'università di Wuhan e una donna arrivata via Hong Kong da Wuhan.
Dopo Mongolia e Kazakistan, anche la Russia ha sospeso il rilascio dei visti ai cittadini cinesi e chiuso le frontiere, riducendo drasticamente i collegamenti ferroviari con la Cina.
La Federcalcio Cinese ha annunciato il rinvio di tutte le partite della stagione 2020.
E prosegue la fuga delle aziende: Ikea chiude tutti i suoi store in Cina (ieri aveva annunciato che ne avrebbe chiusi la metà). Chiusure temporanee anche per Starbucks, Toyota, Google e Tesla. Si teme un impatto a breve termine sull'economia cinese. Borse in rosso, sia in Asia che in Europa. Hong Kong ha chiuso con un calo del 2,6%, Shanghai del 2,7%.
I governi di Stati Uniti, Singapore e Giappone hanno già portato a casa i loro connazionali. Altri Paesi attendono il via libera di Pechino oppure si stanno organizzando per gestire i concittadini una volta rientrati in patria e potenzialmente già contagiati dal virus.
Due aerei da Wuhan sono atterrati a Tokyo, il primo mercoledì con a bordo 206 giapponesi e il secondo oggi, con 210. Previsto un terzo volo. Siccome il governo non ha la possibilità legale di obbligare all'isolamento, Tokyo consente l'autoquarantena, un provvedimento che ha suscitato molte critiche nel Paese. A Singapore 92 cittadini sono arrivati stamani all'aeroporto di Changi: quelli con febbre o sintomi respiratori anomali sono stati portati in ospedale; gli altri, compresi i diplomatici che hanno lavorato al loro ritorno, sono in quarantena. Quanto agli Stati Uniti, ieri sono sbarcati in California 201 americani, che sono stati sottoposti a tre giorni di monitoraggio presso una base militare.
I britannici che vogliono tornare a casa dovranno invece aspettare: «Stiamo facendo tutto il possibile per riportarli a casa sani e salvi» ha spiegato il Foreign Office. Tornati in patria, dovranno restare due settimane in quarantena presso una struttura del servizio sanitario nazionale (Nhs). Il governo francese ha annunciato che un aereo militare sarebbe partito mercoledì sera per evacuare i circa 200 connazionali e spera di riportarli venerdì; ancora da capire dove verranno messi in quarantena. Parigi ha in programma un secondo volo e ha detto di aver ricevuto richieste da Spagna, Germania, Danimarca, Polonia e altri Paesi extra-comunitari, come il Messico, perché i cittadini di quei Paesi possano salire.