La candidata presidenziale democratica
statunitense Hillary Clinton, nell'ultimo
dibattito presidenziale precedente il primo voto nelle primarie
in Iowa, ha attaccato il suo rivale più pericoloso, il candidato di
sinistra Bernie Sanders.
I due, assieme all'ex governatore del Maryland Martin O'Malley
anch'egli candidato, hanno incrociato le armi retoriche a
CharlestOn, in Carolina del Sud, in un momento in cui il
vantaggio di Clinton su Sanders appare essersi assottigliato. Tutti e tre i candidati si sono presentati al pubblico con la
speranza d'incidere sul voto dello Iowa, che vota per due
settimane da lunedì.
Sanders e Clinton hanno incrociato i guantoni, in alcuni punti
del dibattito, in maniera intensa, in particolare sui diversi
programmi per la sanità universale, sulla questione delle armi,
sulla lotta all'estremismo dello Stato islamico e sul
contenimento di Wall Street.
Clinton ha messo in campo la sua ampia esperienza come ex
segretaria di stato, senatrice e first lady del marito Bill
Clinton, ruolo nel quale s'è impegnata nella riforma sanitaria.
La candidata ha detto che gli americani hanno bisogno d'un
presidente che possa svolgere "tutti gli aspetti del lavoro",
ventilando il fatto che i suoi rivali non avrebbero questa
caraterristica. "Io comprendo - ha detto ancora - che questo è il
lavoro più duro del mondo. Sono preparata e pronta a farlo".
Sanders, dal canto suo, ha usato la carta della proposta
"Medicare for All", che egli sostiene possa permettere alle
famiglie medie americane di risparmiare migliaia di dollari
all'anno. Il piano, che punta sull'aumento delle tasse, farebbe
risparmiare 6mila miliardi di dollari nei prossimi 10 anni
rispetto al sistema attuale.
La sua concorrente ha attaccato Sanders sostenendo che
quest'idea sarebbe troppo costosa per il sistema fiscale e ha
sostenuto che il piano confliggerebbe con l'Affordable Care Act
del presidente Barack Obama, che ha aiutato 19 milioni di persone
a entrare nel sistema della sanità.
L'ex first lady ha inoltre puntato a colpire Sanders sul tema
del controllo delle armi. "Ha votato con la Nra (la National
Rifle Association,
ndr), con la lobby delle armi diverse volte",
ha detto Clinton, facendo riferimento al fatto che Sanders ha
votato per la non punibilità dei produttori di armi per le
conseguenze del loro esteso uso.
"Questo non dovrebbe esserre un caso politico", ha risposto
Sanders, sottolineando il fatto che la tragedia di Charleston,
con la morte di nove afro-americani in una chiesa lo scorso anno,
è stato dovuto a un "pazzo". Quello che si dovrebbe fare, ha
aggiunto, "è lavorare assieme".