l ministro della Giustizia ucraino, Olena Lukash, ha avvertito i manifestanti che hanno occupato il suo ministero, nel centro di Kiev, che potrebbe imporre lo stato d'emergenza. La Lukash, che partecipa ai negoziati tra l'opposizione e il presidente Viktor Yanukovich per trovare una soluzione alla situazione di stallo, ha aggiunto alla tv che chiederà che i negoziati vengano interrotti se l'edificio non sarà liberato.
Nella tarda serata di ieri decine di manifestanti hanno fatto irruzione nel ministero ignorando la manciata di poliziotti all'entrata che peraltro non ha opposto alcuna resistenza; poi, nel giro di brevissimo tempo, altri manifestanti sono accorsi e hanno eretto una barricata all'esterno dell'edificio, alta parecchi metri e fatta di sacchi riempiti di neve e altro materiale di scarto. "Sarò costretta a chiedere al presidente ucraino di interrompere i colloqui se l'edificio non viene liberato immediatamente", ha detto la Luikash. E se i manifestanti non sgombereranno l'edificio, ha aggiunto che chiederà al Consiglio di Sicurezza Nazionale di valutare "se imporre lo stato di emergenza in tutto i Paese". L'edificio è stato assaltato a un gruppo di manifestanti estremisti che ha rotto le finestre e distrutto l'insegna esterna. Secondo Lukash, i manifestanti hanno anche spruzzato acqua all'interno, acqua che a causa delle temperature gelate "ha trasformato i pavimenti in una vera e propria pista di ghiaccio".Papa Francesco è "vicino con la preghiera all'Ucraina, in particolare a quanti hanno perso la vita in questi giorni e alle loro famiglie". "Auspico - ha detto dopo l'Angelus - che si sviluppi un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la società civile e, evitando ogni ricorso ad azioni violente, prevalgano nel cuore di ciascuno lo spirito di pace e la ricerca del bene comune".