Cinque persone sono morte negli scontri in corso a Tunisi tra manifestanti e forze dell'ordine. Lo dice la televisione satellitare
Al Jazira. Secondo
Al Jazira le cinque vittime, incluso un professore universitario, sono state uccise con colpi di arma da fuoco durante gli scontri fra manifestanti e polizia. L'esercito, riferisce ancora l'emittente satellitare, è dispiegato in varie zone del Paese, ma non partecipa agli scontri. Anche nella notte, secondo testimoni, ci sarebbero state delle vittime. Il ministero dell'Interno tunisino ha decretato il coprifuoco notturno a Tunisi e dintorni in seguito ai disordini in «alcuni quartieri» della capitale. Lo si legge in un comunicato ufficiale.
AGGREDITA TROUPE DEL TG3 A TUNISIUna troupe del Tg3 è stata aggredita oggi a Tunisi da alcuni manifestanti, mentre stava documentando le proteste in corso nel centro della città. «I colleghi erano scesi in piazza - spiegano dalla redazione del Tg3 - per seguire una delle manifestazioni, disperse poi dalla polizia con il lancio di lacrimogeni, quando sono stati aggrediti da un gruppo di persone non in divisa. Claudio Rubino è stato colpito e gli è stata strappata la telecamera, Maria Cuffaro è stata spinta a terra, ma entrambi sono riusciti a tornare in albergo. Sembra non sia nulla di grave, anche se ora sono a riposo perché sotto shock». I due giornalisti hanno immediatamente avvisato l'ambasciata italiana dell'accaduto. «Sono anche riusciti a riavere la telecamera, anche se sembra che sia rotta», concludono dalla redazione.
SITO EGITTO, VOCI DI POSSIBILE GOLPE MILITARESi susseguono su internet voci non confermate di un possibile golpe militare in Tunisia in seguito al rifiuto dell'esercito di eseguire gli ordini del presidente Ben Ali di disperdere i manifestanti. È quanto scrive il sito del quotidiano egiziano
El Wafd, il quale riferisce anche di altre voci secondo le quali la moglie del presidente tunisino sarebbe fuggita negli Emirati Arabi con le figlie per paura di un colpo di Stato. Di colpo di Stato parla anche un blogger tunisino secondo il quale ci sarebbe anche un incendio nella sede del Parlamento e del ministero egli Interni a Tunisi.
IN FIAMME TRIBUNALE TOZEURLa sede del tribunale di Tozeur, città turistica alle porte del deserto del Sahara, è stata data alle fiamme. Lo ha annunciato, nel corso di un'edizione straordinaria,
Tunis7, la televisione di Stato tunisina.
NOMINATO NUOVO MINISTRO INTERNOIl presidente tunisino Ben Ali ha nominato un nuovo ministro dell'Interno. Lo ha annunciato il premier Mohammed Ghannouchi in una conferenza stampa. Il nuovo ministro dell'Interno è Ahmed Fraa, ex accademico e sottosegretario. Ben Ali, secondo quanto ha detto il primo ministro, ha anche deciso la creazione di una commissione speciale che indaghi sulla corruzione e sui comportamenti di alcuni funzionari pubblici.
BEN ALI ORDINA RILASCIO TUTTI ARRESTATIIl presidente tunisino Ben Ali ha ordinato il rilascio di tutte le persone arrestate in seguito ai disordini degli ultimi giorni, ha detto il premier tunisino Mohammed Ghannouci.
CLINTON, AUSPICO SOLUZIONE PACIFICAIl segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha auspicato oggi una soluzione pacifica in Tunisia. «Siamo preoccupati per i problemi e l'instabilità» in Tunisia, ha detto la Clinton in una intervista ad
Al Arabiya, dicendosi egualmente preoccupata per «la reazione del governo, che sfortunatamente ha provocato la morte di alcuni giovani dimostranti». «Speriamo ci sia una soluzione pacifica, e che il governo tunisino riesca a trovarla», ha aggiunto il segretario di Stato nel corso della sua visita a Dubai. La Clinton ha poi espresso il proprio rammarico per la convocazione dell'ambasciatore Usa a Tunisi da parte delle autorità del Paese, che hanno espresso la propria «sorpresa» per le posizioni critiche assunte da Washington.
FRATTINI, CONDANNA A OGNI TIPO DI VIOLENZAÈ necessario «condannare senza se e senza ma ogni forma di violenza contro civili innocenti, ma anche sostenere un governo come la Tunisia che ha pagato un prezzo di sangue per il terrorismo: noi siamo sempre dalla parte della lotta al terrorismo». Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, torna a commentare i disordini e gli episodi che stanno coinvolgendo alcuni paesi del Nord Africa sottolineando che la "ricetta" resta quella di sostenere questi Paesi nel creare le condizioni di sviluppo.