Reuters
Donald Trump, in corsa per le presidenziali 2024, è stato incriminato dalla procura di Manhattan: si tratta del primo ex presidente a essere coinvolto in un processo penale nella storia americana. Si parla di oltre 30 capi di accusa di frode aziendale nell'inchiesta da parte della Procura di Manhattan che ancora non ha reso pubbliche le accuse. Peraltro non è ancora chiaro perché il procuratore di Manhattan Alvin Bragg abbia deciso di portare avanti un’incriminazione penale: parte delle indagini è segreta e le accuse saranno rese pubbliche solo dopo che saranno state notificate a Donald Trump, al momento dell’incriminazione formale martedì prossimo.
Quello che si sa finora è che la Procura di Manhattan sta indagando su un presunto pagamento di 130mila dollari in nero, avvenuto nel 2016, in piena campagna presidenziale, per comprare il silenzio dell'attrice Stormy Daniels, che aveva minacciato di rivelare di aver fatto sesso nel 2006 con il tycoon, in occasione di un torneo di golf. La donna aveva contattato, con il suo agente, nell'ottobre 2016, il direttore di un magazine, Enquirer, offrendogli la storia in cambio di soldi.
Venne coinvolto l'avvocato di Trump, Michael Cohen, che anticipò di tasca propria 130mila dollari per evitare che la storia emergesse. Trump poi vinse le elezioni e, una volta entrato alla Casa Bianca, versò i soldi sul conto dell'avvocato. Il tycoon ha sempre detto che si trattava del pagamento di un onorario e non per il caso della donna.
La giustizia di New York sta cercando di chiarire se Trump sia colpevole di falsa dichiarazione, o di violazione della legge sul finanziamento elettorale, un reato penale. L'allora avvocato di Trump e ora suo nemico Michael Cohen, condannato a tre anni di carcere per il pagamento in nero alla donna e per aver mentito al Congresso, testimoniando davanti al gran giurì di Manhattan, ha detto di essere stato incaricato di effettuare il pagamento a Stormy Daniels per conto del suo allora capo.
Secondo gli esperti legali, non sarà facile provare le accuse in tribunale, quindi non è chiaro se l'ex presidente sarà condannato per un reato penale e dunque al carcere. Va ricordato che la violazione della legge sui finanziamenti elettorali è un reato che può comportare fino a quattro anni di carcere, ma in caso di condanna il giudice può decidere anche di infliggere pene non carcerarie.
Un'eventuale condanna da parte del tribunale dello stato di New York non impedirebbe a Trump di candidarsi legalmente alla presidenza degli Stati Uniti, secondo il professore di diritto John Coffee.
Immediata è stata la reazione di Trump: "E' una persecuzione politica e una interferenza elettorale. Una caccia alle streghe che si ritorcerà contro Biden".
La Casa Bianca non ha voluto commentare l'incriminazione di Donald Trump.