Pam Bondi - ANSA
Archiviata la "candidatura" Gaetz, costretto al ritiro dopo essere stato travolto da uno scandalo sessuale, il presidente eletto Donald Trump estrae dal mazzo la carta di un’altra fedelissima: sarà Pam Bondi la prossima ministra della Giustizia Usa. "Come prima procuratrice della Florida si è battuta per fermare il traffico di droga e ridurre il numero delle vittime causate dalle overdosi di fentanyl. Ha fatto un lavoro incredibile", ha scritto Trump sul suo social Truth annunciando la nomina, avvenuta dopo il ritiro di Matt Gaetz. "Per troppo tempo il Dipartimento di Giustizia è stato usato contro di me e altri repubblicani. Ma non più. Pam lo riporterà al suo principio di combattere il crimine e rendere l'America sicura. È intelligente e tosta, è una combattente per l'America First e farà un lavoro fantastico", ha aggiunto il presidente-eletto.
La storia professionale di Bondi, 59 anni, è intrecciata a quella del tycoon. Bondi è stata procuratrice della Florida fra il 2011 e il 2019, quando era governatore Rick Scott. Il rapporto con Trump è iniziato durante la campagna elettorale del 2016, quando si è battuta a favore della sua candidatura. Ha anche contribuito alla difesa legale del tycoon durante il suo primo processo di impeachment, ha sostenuto che le elezioni del 2020 erano state rubate e ha continuato a lavorare come surrogato durante la campagna del 2024, quando ha assistito al processo penale di Trump a New York. Al momento Bondi presiede il Center for Litigation all'America First Policy Institute, un think tank di destra che sta lavorando con il transition team di Trump sull'agenda amministrativa.
Come procuratrice della Florida si è attirata l'attenzione nazionale per i suoi tentativi di capovolgere l'Obamacare, ma anche per la decisione di condurre un programma su Fox mentre era ancora in carica e quella di chiedere al governatore Scott di posticipare un'esecuzione per un conflitto con un evento di raccolta fondi.
La nomina di Bondi è arrivata a sei ore di distanza dal ritiro di Gaetz dalla corsa a ministro della Giustizia dopo le nuove rivelazioni sullo scandalo sessuale che lo ha travolto. Prima dell'annuncio, l'ex deputato della Florida era stato contattato da Trump che gli aveva riferito che la sua candidatura non aveva i voti necessari per essere confermata in Senato. Almeno quattro senatori repubblicani, infatti, si era espressi contro e si erano mostrati irremovibili a cambiare posizione.
Secondo la Cnn, il nome di Bondi era già nell'iniziale lista dei papabili ministro alla giustizia stilata prima di scegliere Gaetz. Quando l'ex deputato ha annunciato il suo passo indietro, il nome di Bondi è iniziato a circolare con insistenza fino all'annuncio.