Il presidente americano Donald Trump è arrivato a Tel Aviv poco dopo mezzogiorno di oggi ora locale (le 11,15 in Italia) per dare vita alla sua prima visita ufficiale in Israele e nei Territori palestinesi e cercare di rilanciare il processo di pace in Medio Oriente. Dopo che l'Air Force One è atterrato all'aeroporto internazionale Ben Gurion, dove Trump è stato accolto dal premier Benjamin Netanyahu, il presidente Usa, lo staff americano, altri funzionari israeliani e leader religiosi si sono spostati in elicottero fino a Gerusalemme. L'attesa di Trump è stata preceduta da momenti di tensione quando un veicolo ha investito diversi pedoni sulla centrale Jaffa Road a Tel Aviv. Per qualche minuto si è temuto un attentato palestinese, ma nel giro di pochissimo la polizia ha chiarito che si trattava di un incidente d'auto.
"Nel mio viaggio in questi giorni ho trovato nuove ragioni di speranza - ha detto Trump in un breve discorso dopo essere atterrato -. Abbiamo un'opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione. Sono venuto per ribadire il legame indissolubile tra Stati Uniti e Israele. In questa terra così ricca di storia, Israele ha costruito una delle più grandi civiltà del mondo, una nazione forte,
resistente, determinata e prospera".
Prima tappa è stata la residenza ufficiale del presidente, dove Trump è stato accolto intorno alle 12,20 italiane con un ricevimento d'onore, ha firmato il libro delle visite e ha avuto un breve incontro con Rivlin. Insieme alla moglie Melania, Trump si è poi spostato nella Città Vecchia di Gerusalemme per una visita privata, che ha provocato alcune polemiche dato che i presidenti americani in carica di solito non la includono nel loro itinerario per evitare la zona in territorio occupato palestinese.
Per questo motivo, l'Amministrazione americana ha rifiutato che il presidente fosse accompagnato da qualche funzionario israeliano. Nella Città Vecchia, Trump ha visitato il Muro del pianto, unici resti del tempio di Gerusalemme, luogo sacro per gli ebrei, e il Santo Sepolcro, luogo sacro per i cristiani. Ad accogliere Trump sulla piazzetta antistante il luogo sacro ai cristiani c'erano i rappresentanti delle chiese cattolica, con il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, armena e greco-ortodossa.
In precedenza Melania Trump aveva incontrato la moglie del premier, Sara Netanyahu, con cui ha visitato l'ospedale infantile Hadasa Ein Karem. Previsto poi un colloquio tra Trump e Netanyahu nello storico albergo Re David, poi i due terranno una dichiarazione congiunta nella residenza ufficiale del primo ministro, dove si terrà anche la cena d'onore.
Domani il presidente americano si sposterà in mattinata nella città palestinese di Betlemme, in Cisgiordania, dove alle 9 ora italiana incontrerà l'omologo palestinese, Mahmmud Abbas. Trump tornerà poi a Gerusalemme per visitare il museo dell'Olocausto, tappa "obbligata" per ogni alta carica straniera in viaggio in Israele e per cui la Casa Bianca ha previsto solo 15 minuti. Alle 13 italiane Trump parlerà al museo di Israele in cui si prevede lancerà l'appello per rilanciare il processo di pace nella regione. Questa sarà la sua ultima attività pubblica prima di tornare al Ben Gurion e porre così fine alla sua visita in Medio Oriente. Nel pomeriggio di domani Trump sarà a Roma per proseguire il suo primo tour internazionale da quando si è insediato: mercoledì il presidente Usa sarà da Papa Francesco.