Bandiera a mezz'asta a Capitol Hill in memoria dell'ex presidente Jimmy Carter - Ansa
«Non va dimenticato o riscritto, fu vera minaccia». Con queste parole il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ricordato con un editoriale sul Washington Post l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 quando i fan di Donald Trump tentarono di bloccare la proclamazione parlamentare della vittoria dei democratici sui repubblicani. Fu un evento drammatico che costò la vita a cinque persone e che fece temere per la stabilità del Paese. Nel quarto anniversario di quella tragedia, oggi, si terrà al Congresso la cerimonia che dichiarerà ufficialmente la vittoria di Trump alle elezioni di novembre. È fissato invece per il 20 gennaio il giuramento e l’insediamento della nuova amministrazione.
«Non penso che dovremmo comportarci come se nulla fosse successo», ha scritto Biden alla viglia della commemorazione, come se quell’evento sia stato solo una «protesta sfuggita di mano». Implicito è il riferimento al presidente eletto Trump che ha ventilato l’idea di concedere la grazia ai responsabili dell’assalto considerati «ostaggi» finiti in cella «ingiustamente».
L'attacco del 6 gennaio 2021 - Ansa
L’inquilino uscente della Casa Bianca ha sottolineato senza mezzi termini che in quella circostanza, quattro anni fa, «insurrezionisti violenti attaccarono il Campidoglio, minacciando la vita di funzionari eletti e aggredendo coraggiosi agenti delle forze dell’ordine». «Dovremmo essere orgogliosi che la nostra democrazia abbia resistito a quell’assalto – ha aggiunto – e lieti che quest’anno non assisteremo di nuovo a uno scenario così vergognoso»
Sarà la vicepresidente Kamala Harris, oggi, nelle vesti di “numero uno” del Senato americano, a sovraintendere alla proclamazione parlamentare della vittoria elettorale di Trump (che coincide con la sua stessa sconfitta). Circostanza rara nella storia degli Stati Uniti: nel 1960 toccò al repubblicano Richard Nixon, allora braccio destro del presidente Dwight Eisenhower, dichiarare l’ingresso alla Casa Bianca del democratico John F. Kennedy.
A Washington fervono intanto i preparativi per il giuramento di Trump come 47esimo presidente degli Stati Uniti che si terrà il 20 gennaio. Rafforzate le misure di sicurezza della cerimonia alla luce dell’attentato di Capodanno a New Orleans. Super blindato sarà anche il funerale ufficiale dell’ex presidente Jimmy Carter scomparso a 100 anni il 29 dicembre.