Gli effeti del tifone dopo il passaggio sulla città di Osaka (Ansa)
E' di 11 morti e più di 600 feriti, oltre a enormi danni materiali, il bilancio del passaggio del tifone Jebi sul Giappone. Il 21esimo tifone della stagione, i cui venti hanno soffiato nella parte centrale a 160 chilometri orari e in periferia a 220 chilometri orari, ha attraversato l'arcipelago da sudovest a nord, indebolendosi man mano. È stato classificato nella categoria dei tifoni "molto potenti", che toccano raramente il Giappone, ed è il primo di questo tipo ad arrivare sull'arcipelago dal 1993. La regione di Osaka è stata la più gravemente colpita, con centinaia di case distrutte, frane, alberi sradicati.
L'aeroporto di Kansai, su un'isola artificiale in mare al largo di Osaka, è stato inondato e chiuso, con 3 mila passeggeri e centinaia di dipendenti bloccati all'interno perché il ponte di collegamento con la terraferma è stato danneggiato da una petroliera che vi si è incastrata. In tutto il Paese le compagnie aeree, che avevano già annullato 800 voli martedì, ne hanno cancellati altri 160 mercoledì.
In mattinata il tifone si è trasformato in un sistema di bassa pressione, una sorta di tempesta, lasciandosi alle spalle l'isola di Hokkaido e dirigendosi verso Sakhalin, in Russia.