Questo pomeriggio alle 17.30 sulle pagine Facebook di Avvenire e Terrasanta.net il webinar dal titolo: “La tragedia di Gaza e i venti di guerra nel Mar Rosso”. Beppe Caffulli, direttore del sito di informazione Terrasanta.net e della rivista “Terrasanta”, edite dalla Custodia di Terra Santa, ne discuterà con Luca Geronico, giornalista della Redazione Esteri di Avvenire.
Il 7 ottobre e la conseguente operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza rappresentano già, inequivocabilmente, un tornante del nostro presente, come lo furono il 9 novembre 1989 o come l’11 settembre 2001. Il 2023 e il 29024 saranno certamente ricordati come gli anni della crisi di Gaza. A quasi 4 mesi dal “sabato nero” si intravvedono appena le possibili ripercussioni su tutto il Medio Oriente. Quel che è certo è che, come ha affermato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, a Gaza sta avvenendo una “distruzione senza precedenti”, anzi, è molto probabile che - affermano ancora gli esperti delle Nazioni Uniti – quello che “si stia compiendo è un genocidio”.
Un possibile genocidio in risposta a un crimine di guerra compiuto da Hamas con 1.200 morti e ancora 136 ostaggi. Avere coscienza di tutto questo impone a tutti noi di chiedere in ogni modo, di lavorare giorno e notte per una tregua, per preservare quel minimo di umanità ancora rimasta.
Solo una pausa nei combattimenti potrebbe scongiurare pure un effetto domino che, se non porterà a un conflitto mondiale, vedrà aprirsi nel Mar Rosso uno nuovo tassello della ormai evidente “terza guerra mondiale a pezzi”: strangolare la rotta verso Suez significherebbe strangolare il commercio mondiale ed energetico in particolare verso l’Occidente.
Se l’analisi geopolitica rende evidente il crinale rischiosissimo su cui stiamo camminando tutti noi popoli del Mediterraneo in questo inizio di anno, solo un impegno di tutte le intelligenze e le forze spirituali per la pace possono “calmare il vento e fermare le acque” che hanno sconvolto il nostro presente.