venerdì 20 gennaio 2012
​​«Tutte le operazioni di formazione e addestramento al combattimento sono sospese»: ha reagito così il presidente francese, davanti al corpo diplomatico riunito all'Eliseo, dopo aver confermato la morte di altri quattro soldati d'Oltralpe uccisi da un militare di quel Paese.
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​«Tutte le operazioni di formazione e addestramento al combattimento dell'esercito francese sono sospese»: ha reagito così il presidente Nicolas Sarkozy, davanti al corpo diplomatico riunito all'Eliseo, dopo aver confermato la morte di altri quattro soldati francesi in Afghanistan, uccisi da un soldato di quel Paese.«L'esercito francese è al fianco dei suoi alleati - ha detto Sarkozy - ma non possiamo accettare che uno solo dei nostri soldati sia ucciso o ferito dai nostri alleati. È inaccettabile e io non lo accetterò». Il capo dell'Eliseo ha aggiunto che il ministro della Difesa, Gerard Longuet, e il capo di Stato maggiore delle forze armate, ammiraglio Edouard Guillaud, si recheranno «immediatamente» in Afghanistan.Ma Sarkozy si è spinto oltre, evocando anche l'eventualità di un ritiro anticipato delle truppe francesi, che hanno patito finora la morte di 82 soldati dall'inizio del dispiegamento della forza internazionale, alla fine del 2001: «Se le condizioni di sicurezza non sono chiaramente ristabilite - ha detto - allora si porrà la questione di un ritiro anticipato dell'esercito francese».Lo scorso 29 dicembre, due legionari francesi erano stati uccisi da un soldato dell'esercito nazionale afghano del quale essi stessi assicuravano la formazione nella provincia di Kapisa, a nord-est di Kabul. In quell'occasione, si era ravvivata nel Paese la polemica sull'opportunità di formare al combattimento soldati afghani che poi sparano contro i loro addestratori.
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