martedì 28 maggio 2024
Il giorno dopo la strage nel campo profughi in cui sono morte 45 persone, ignorati gli appelli al cessate il fuoco. Intanto oggi Irlanda, Norvegia e la Spagna hanno riconosciuto lo Stato di Palestina
Famiglie in fuga da Rafah

Famiglie in fuga da Rafah - ANSA

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L'orrore e lo sdegno per la strage di profughi in una tendopoli di Rafah - 45 vittime, la metà delle quali donne, bambini e anziani - non si sono ancora spenti e Israele non dà segno di volersi fermare, nonostante gli appelli a un cessate il fuoco.

Un canale di news egiziano, Al Qahera, ha documentato che "numerosi" tank delle forze israeliane (Idf) sono arrivati nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in particolare "nel perimetro" della moschea Al-Awda, nel cuore della città. La notizia è confermata dall'agenzia Reuters. Durante la notte la città è stata nuovamente bersagliata, e altre 26 persone sono morte.

L'esercito israeliano sta continuando ad operare nei due punti principali di combattimento della Striscia: a Rafah, nel sud di Gaza, e a Jabalya, nel nord dell'enclave palestinese. A Rafah - ha fatto sapere il portavoce militare - i soldati sono stati in azione lungo il 'Corridoio Filadelfia' in "azioni mirate" contro "obiettivi terroristici" con l'intento in ogni caso di "non colpire civili non coinvolti". Il portavoce ha riferito di "combattimenti ravvicinati" nell'area con i miliziani di Hamas e di "localizzazione di imbocchi di tunnel, infrastrutture terroristiche e armi". A Jabalya il portavoce ha riferito di scoperte di "tunnel, infrastrutture terroristiche, incluse postazioni di osservazione e un deposito di armi usato da Hamas". Ma L'Idf sta "intensificando anche le operazioni" nella parte centrale di Gaza.

L'amministrazione Biden è stata informata da Israele sulla possibilità che una scheggia abbia dato fuoco ad un serbatoio di benzina a 100 metri di distanza da una tenda di sfollati provocando così l'incendio in cui sono state uccise almeno 45 persone a Rafah. Lo ha riferito la tv americana Abc - ripresa da Haaretz - secondo cui l'amministrazione Biden sta valutando le cause del fatto ed è in attesa delle indagini israeliane.

Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa le persone fuggite da Rafah nelle ultime tre settimane sono almeno un milione: lo ha affermato l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa. L'Unrwa ha affermato che non hanno "un posto sicuro dove andare in mezzo ai bombardamenti" e stanno viaggiando in mezzo a "mancanza di cibo e acqua, cumuli di rifiuti e condizioni di vita inadeguate".

Intanto oggi l'Irlanda ha formalizzato il riconoscimento dello Stato palestinese, come annunciato nei giorni scorsi nell'ambito di un atto concordato dal governo di Dublino con quelli di altri due Paesi dell'Ue, Spagna e Norvegia. La decisione, che ha fatto infuriare Israele, porta a oltre 140 il numero di Stati membri dell'Onu (su 193) che riconoscono la Palestina come Stato. Finora un solo membro dell'Ue lo aveva fatto, la Svezia, 10 anni fa; mentre il riconoscimento di alcuni Paesi dell'Europa centro-orientale ex comunisti - un tempo legati all'influenza sovietica - risale a prima della loro adesione al club di Bruxelles.

Infine i ministri degli Esteri dell'Ue si sarebbero impegnati per la prima volta in una discussione "significativa" sulle sanzioni contro Israele se non rispetta il diritto internazionale umanitario. Lo riporta Politico.eu. "C'è stato un consenso molto chiaro sulla necessità di sostenere le istituzioni giuridiche umanitarie internazionali", ha detto il ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin. La Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha stabilito venerdì che Israele deve immediatamente fermare la sua offensiva a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e aprire il valico di frontiera di Rafah per l'ingresso degli aiuti umanitari.

Una piccola apertura sembra arrivare da Israele, che ha presentato ai mediatori una proposta aggiornata riguardante un accordo per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, dovrebbe incontrare oggi a Doha i rappresentanti di Hamas e trasmettere loro il documento. Lo ha riferito il giornalista israeliano Barak Ravid su Walla. La proposta comprenderebbe la volontà di essere flessibili riguardo al numero di ostaggi vivi da rilasciare nella prima fase dell'accordo, così come la volontà di discutere la richiesta di Hamas di una "pace duratura" nella Striscia.



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