Una donna palestinese a il cadavere del suo bambino a Tal Al Sultan, Rafah - Ansa
A seguito di un attacco aereo israeliano che nella notte ha colpito un campo per sfollati a Tal Al Sultan, a Rafah, 180 feriti e 28 morti sono stati portati al Centro per la stabilizzazione per pazienti con traumi supportato da Medici Senza Frontiere (Msf), che ha reso noto. «Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo», ha detto l'infermiera italiana Gaia Giletta da Rafah. Il Centro è stato aperto il 15 maggio nella zona di Tal Al Sultan per ricevere i pazienti vittime di traumi. E in serata, anche il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha condannato l'accaduto: «Questo orrore deve finire», ha scritto su X.
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa il numero delle vittime sarebbe salito a 40. L'agenzia ha citato la Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) che ha riferito che molte delle persone all'interno delle tende sono state «bruciate vive». La Prcs ha aggiunto che gli ospedali della zona «non sono in grado di gestire il gran numero di vittime dovuto alla deliberata distruzione del sistema sanitario di Gaza da parte dell'occupazione israeliana». Fonti locali hanno inoltre riferito all'agenzia che almeno otto missili hanno colpito la tendopoli, recentemente allestita vicino ad un magazzino dell'Unrwa.
L'esercito di Israele ha confermato l'attacco di ieri sera a Rafah ma ha precisato di aver mirato una sede di Hamas mentre era in corso una riunione di alto livello del gruppo terroristico. «L'attacco è stato effettuato contro terroristi, che sono un bersaglio in conformità con il diritto internazionale, utilizzando munizioni di precisione e sulla base di informazioni di intelligence che indicano l'uso dell'area da parte di terroristi di Hamas», afferma l'Idf in una nota. L'esercito afferma che l'attacco avrebbe causato un incendio che si è diffuso in un campo per sfollati palestinesi, causando vittime tra i civili.
Il nuovo attacco giunge dopo che Hamas è tornata a lanciare una raffica di razzi su Tel Aviv e nel centro di Israele, dopo 4 mesi senza attacchi. L'esercito israeliano ne ha contati otto, rivendicati dalle Brigate Qassam – ala militare della fazione islamica – tirati dall'area di Rafah. Questo è accaduto il giorno stesso in cui l'Egitto ha riaperto il valico di Rafah da cui sono entrati, dopo 20 giorni di stop, i primi camion di aiuti umanitari diretti a quello israeliano di Kerem Shalom per poi passare, una volta ispezionati da Israele, nella Striscia.
Ora gli occhi sono puntati di nuovo sul Cairo dove da domani, martedì 28 maggio – secondo fonti egiziane riportate dalla Cnn – potrebbero riprendere i negoziati, mediati da Egitto Usa e Qatar, per una possibile tregua e il rilascio degli oltre 120 ostaggi israeliani ancora prigionieri a Gaza.