L'entrata di Auschwitz, foto: Ansa
La legge sarà «rivista». Dopo tre giorni di tensione con Israele, il presidente polacco Andrzej Duda si è impegnato a modificare la misura sulla Shoah approvata dalla Camera alla vigilia della Giornata della Memoria. Duda ha promesso «un’accurata analisi» del testo che punisce con pene, fino a tre anni di carcere, chi associ il Paese allo sterminio nazista ai danni degli ebrei. In particolare, la discussa normativa ¬vieta l’espressione «campi di concentramento polacchi» per i lager costruiti in Polonia occupata dal Terzo Reich. «Non si può riscrivere la storia», aveva tuonato sabato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Sulla stessa linea i principali istituti di ricerca sulla Shoah: dal memoriale dello Yad Vashem al centro Wiesenthal. Se è «errato» parlare di «campi della morte polacchi» – hanno sostenuto gli storici – la legge «appanna la verità storica che ci furono cittadini polacchi i quali aiutarono i nazisti». All’inizio Varsavia si era chiusa a riccio sulla questione, escludendo qualunque possibilità di modifica del provvedimento. Poi, domenica, una telefonata tra Netanyahu e l’omologo polacco, Meteusz Morawiecki ha sbloccato la situazione. Infine la svolta di Duda. «In questa situazione non bisognerebbe farsi guidare dalle emozioni, ma allo stesso tempo la parte polacca dovrebbe coerentemente lottare per la verità», ha detto il presidente.