Tensioni con le forze dell'ordine. Decine di agenti in tenuta antisommossa sono intervenuti intorno a mezzogiorno a Porte Maillot, nei pressi del Palazzo dei Congressi. Anche nei pressi degli aeroporti di Orly e Charles de Gaulle i manifestanti, con i loro veicoli, hanno bloccato le strade, e ne sono scaturite tensioni con automobilisti e forze dell'ordine. A Orly un conducente, che aveva provato a forzare uno dei blocchi creati dai tassisti, ha provocato un incidente con due feriti e una persona è stata fermata sul posto. A Tolosa le tensioni hanno portato alla chiusura della linea di tram che collega la città all'aeroporto e un blocco è stato allestito dai tassisti nei pressi della stazione ferroviaria di Matabiau. A Marsiglia i tassisti per protestare hanno scelto la formula della cosiddetta 'operazione lumaca', in cui i taxi camminavano in corteo a bassa velocità.
I motivi della protesta: la concorrenza «sleale». Lo sciopero dei taxi di oggi giunge a più di sei mesi da un altro sciopero nel quale si erano verificati scontri. Per evitare che si ripetesse la stessa situazione di allora, il governo aveva preso dei provvedimenti, come il messaggio del segretario di Stato per i Trasporti Alain Vidalies, che ieri ha confermato che le forze dell'ordine avrebbero intensificato i controlli, in particolare contro i Vtc che compiono pratiche vietate. Si tratta, soprattutto, di impedire ai cosiddetti "veicoli con conducente" tra cui quelli che operano con la piattaforma Uber di circolare in città o vadano negli aeroporti alla ricerca dei clienti, mentre in realtà possono solo offrire il servizio previa prenotazione.
Secondo il presidente della ditta Taxis G7, Serge Metz, negli ultimi sei mesi le entrate sono calate del 30% a causa della concorrenza dei Vtc e lui chiede che venga applicata la legge che ne regolamenta l'attività. Su una posizione radicale la Confederazione generale del lavoro, che afferma: "se lo Stato è incapace di far applicare la legge, sopprima i Vtc o indennizzi i taxi".
Valls: violenze inammissibili. Il primo ministro francese Manuel
Valls ha bollato come "inammissibili" le violenze. E ha convocato per questo pomeriggio i rappresentanti della
categoria per cercare di trovare una soluzione al contenzioso che
dura ormai da mesi.