mercoledì 19 dicembre 2018
La reintroduzione della pratica, nel dicembre 2014 dopo l'attentato di Peshawar, ha portato sempre più detenuti davanti al boia. Sono 4.688 i condannati nel braccio della morte
Il carcere di Karachi, nel Sindh, dove avviene il maggior numero di esecuzioni in Pakistan

Il carcere di Karachi, nel Sindh, dove avviene il maggior numero di esecuzioni in Pakistan

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Sono già 500 le esecuzioni di condannati a morte in Pakistan dal dicembre 2014, dopo che è
stata eliminata la moratoria sulla pena di morte. Lo riferisce Justice Project Pakistan (JPP), una Ong che si occupa della difesa dei condannati alla pena capitale e secondo cui al momento ci sono 4.688 detenuti nel braccio della morte.
Il Pakistan aveva introdotto nel 2008 una moratoria alle esecuzioni, poi cancellata in seguito all'attacco terroristico in una accademia militare a Peshawar in cui morirono 140 persone. JPP ha sottolineato che il Pakistan "ha un numero di detenuti condannati a morte fra i più alti del mondo. Ciò accade in parte perché c'è un'alta quantità di reati per cui è prevista la pena capitale, quali blasfemia, sequestro di persona e reati legati alle droghe".

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