venerdì 16 febbraio 2018
La ragazza sordomuta è stata aggredita in casa. I giovani, figli di notabili di Gujrat nel Punjab, dopo il fermo sono stati subito rilasciati e hanno minacciato la madre della vittima
Proteste delle donne cristiane a Lahore, la capitale del Punjab (Ansa)

Proteste delle donne cristiane a Lahore, la capitale del Punjab (Ansa)

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Una ragazza disabile, parte di una famiglia numerosa e orfana di padre, è l’ultima vittima cristiana di violenza sessuale in Pakistan. Secondo la testimonianza di Rukshana Kausar, il 12 febbraio la figlia Saba era rimasta a casa da sola nella città di Gujrat, nella provincia del Punjab, come quasi ogni giorno data la sua necessità di lavorare come inserviente in un ospedale cittadino e di occuparsi da sola dell’unica figlia non ancora sposata. Approfittando della sua assenza, quattro individui di fede musulmana, legati a un notabile locale, sono entrati nell’abitazione e hanno abusato della giovane dopo averla torturata. Approfittando anche dell’impossibilità di Saba, sordomuta, di chiedere aiuto.

Una tragedia che allunga una lunga lista di fatti simili, spesso accompagnati dal sequestro della vittima e dal matrimonio riparatore dopo la conversione all’islam, che ancora una volta ha visto il tentativo di insabbiamento da parte della polizia. Il funzionario preposto all’indagine ha arrestato i quattro presunti colpevoli per rilasciarne successivamente due, pare in cambio di denaro. Sempre secondo la testimonianza della madre, un terzo è stato rilasciato su cauzione e un quarto resta in carcere. Una situazione che in sé evidenzia i limiti della giustizia pachistana, a maggior ragione in casi che coinvolgono le minoranze, ma che ha anche messo a rischio la famiglia, già traumatizzata. Gli individui rilasciati hanno infatti affrontato la madre sul luogo di lavoro e l’hanno sollecitata con le minacce a firmare le scuse formali nei loro confronti per evitare ritorsioni verso i congiunti e un vicino, unico testimone oculare.

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