"L'epidemia della violenza delle armi
nel nostro Paese è un'autentica crisi. Morti e feriti causati
dalle armi da fuoco sono una delle minacce più gravi alla salute
e alla sicurezza del popolo americano". Con queste parole inizia
un pezzo, firmato da Barack Obama, sulla pagina delle "opinioni"
del
New York Times.Il presidente degli Stati Uniti ricorda che
ogni anno, nel Paese, 30.000 americani muoiono a causa delle
armi: "suicidi, violenza domestica, sparatorie fra gang,
incidenti". Sono centinaia di migliaia gli americani che "hanno
perso i loro fratelli e sorelle o che hanno seppellito i loro
figli", ricorda il presidente americano, sottolineando come gli
Usa siano "l'unica nazione del mondo sviluppato che assiste a
questo tipo di violenza di massa con questa frequenza".
Per questa ragione Obama sostiene che "una crisi nazionale di
questa portata necessiti di una risposta a livello federale", ma
riconosce che una riforma "non ci sarà nel corso della mia
presidenza", "con questo Congresso".Ciò nonostante, il
presidente americano invita ognuno a fare la sua parte, a
compiere "quei passi che possono adesso salvare vite umane".
"Tutti noi abbiamo responsabilità".
Quindi Obama elenca una serie di misure "per proteggere gli
americani" che includono maggiori controlli su coloro che vendono
armi, accesso facilitato ai trattamenti per disturbi mentali e
una tecnologia migliore in materia di sicurezza delle armi da
fuoco. Queste misure, ha precisato Obama, non saranno risolutive,
ma "se anche salveranno una sola vita, ne sarà valsa la pena".
Obama si impegna inoltre "come cittadino" a non votare né a fare
campagna per un candidato che non sostenga una riforma del
business delle armi. Poi invita tutti "a fare la propria parte",
dai possessori di armi all'industria delle armi. E su questa
lobby Obama punta il dito, definendola "del tutto
irresponsabile".
"Cambiare sarà difficile e non accadrà dalla notte al giorno" -
conclude Obama - paragonando questo passaggio della storia
americana a quello del diritto delle donne al voto,
dell'affrancamento degli afroamericani e dei diritti degli
omosessuali. "Questi momenti rappresentano al meglio il popolo e
la democrazia americani (...) Se affronteremo (la sfida delle
armi,
ndr) con la stessa audacia, raggiungeremo il cambiamento
che vogliamo. E lasceremo ai nostri figli un Paese più forte e
più sicuro".