mercoledì 13 gennaio 2016
Nell'ultimo discorso sullo Stato dell'Unione, il presidente attacca l'ideologia di paura ed esclusione che è alla base del messaggio elettorale di Donald Trump. E cita le parole di papa Francesco.
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"Quando i politici insultano i musulmani, quando una moschea viene vandalizzata, quando un bambino è vittima dei bulli, questo non ci rende più sicuri, questo non mostra i nostri valori". Così Barack Obama nel discorso sullo Stato dell'Unione, l'ultimo del suo mandato presidenziale, ha attaccato l'ideologia di odio e paura che è alla base del messaggio elettorale di Donald Trump, il miliardario in testa alla corsa per la nomination repubblicana. «No alla politica che attacca gli individui». "Tutto questo non solo è sbagliato, ma ci diminuisce agli occhi del mondo, rende più difficile raggiungere i nostri obiettivi. E tradisce i valori del nostro Paese" ha aggiunto il presidente americano che ha esortato gli americani, con un chiaro riferimento al prossimo appuntamento elettorale, a "rifiutare ogni politica che attacca i singoli individui per la loro razza o religione". Questo si deve fare non "in nome del political correct", ma per rispettare i valori che "fanno grande l'America". "Il mondo ci rispetta non solo per il nostro arsenale - ha detto ancora il presidente - ma ci rispetta per la nostra diversità e apertura culturale e per il modo in cui rispettiamo ogni credo religioso". La citazione del discorso di Francesco. Obama ha anche citato Papa Francesco che durante il suo discorso al Congresso ha detto che "imitare l'odio e la violenza dei tiranni e degli assassini è il miglior modo per prendere il loro posto".Problemi economici non sono causati da migranti. Il presidente ha poi confutato l'idea che i problemi economici siano provocati dall'immigrazione, altro argomento elettorale di Trump ed altri candidati repubblicani. "Gli immigrati non sono la ragione per cui i salari non crescono abbastanza - ha detto - queste sono decisioni prese nei consigli d'amministrazione".Agli americani ha chiesto poi di puntare all'unione invece che alla ricerca di capri espiatori "nei cittadini che non hanno il nostro aspetto, non vota come noi, non ha la nostra cultura". «Credo negli americani e nel cambiamento». Il presidente ha quindi voluto usare il suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione per affermare un messaggio ottimista e positivo in contrasto con quello cupo e negativo che stanno usando i repubblicani nella campagna elettorale. A cominciare dall'economia: "chiunque affermi che l'economia americana è in declino sta diffondendo falsità", ha detto. "Io credo nel cambiamento perché credo in voi - ha aggiunto - ed è per questo che io sono fiducioso nel fatto che la nostra Unione è più forte che mai".
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