mercoledì 16 gennaio 2013
​Dopo la storica manifestzione di domenica, molti i segnali di sostegno dall'estero e silenzio di alcuni media. Il cardinale Bertone: contento per la Francia.
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Dopo la storica mobilitazione di domenica scorsa, quando il centro di Parigi è stato invaso da una sconfinata marea di dissenso pacifico probabilmente vicina al milione di persone (secondo il conteggio degli organizzatori, condiviso da analisti indipendenti), sono ore d’effervescenza all’interno del fronte del «no» alla bozza di legge socialista sulle nozze e adozioni gay. Sono appena giunti dal mondo intero numerosi messaggi d’incoraggiamento al movimento. A dirsi «molto contento per la Francia» è stato pure il cardinale Tarcisio Bertone, esprimendosi ieri a margine dell’inaugurazione dei nuovi locali della Libreria Editrice Vaticana. Il Segretario di Stato ha sottolineato la portata del segno inviato da una società civile come quella francese che vuole difendere e sostenere «con forza e con intelligenza i principi fondanti della famiglia, cioè la triade padre, madre e figlio». Parole simili, d’elogio e sostegno, hanno accresciuto ancor più la consapevolezza in Francia del valore non solo nazionale della battaglia in corso. Ma in attesa di nuovi annunci da parte delle associazioni che hanno guidato i cortei di domenica, si avvicina già il dibattito parlamentare, ancora ufficialmente fissato a partire dal 29 gennaio. L’opposizione neogollista, accanto a un appello dal sapore simbolico per un ricorso alla via del referendum popolare, ha già pure annunciato che presenterà centinaia di emendamenti, nel tentativo di approfondire le discussioni, ma pure di appesantirle. Nel frattempo, su Internet e altrove, suscita sfoghi di rabbia pure l’atteggiamento di certi grandi media francesi che continuano a minimizzare la portata del movimento o a deformarne il messaggio. Per i migliaia di giovanissimi che formano l’ossatura organizzativa della protesta, si tratta di uno stimolo supplementare «per continuare fino al giorno del ritiro della bozza».
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