Sciopero generale oggi in Nigeria contro l'aumento del prezzo della benzia: un manifestante è morto. scontro in varie città del Paese. Mentre i cristiani del nord denunciano una "pulizia etnico-religiosa" e un religioso islamico risponde che parole di questo genere sono un "incitamento alla violenza contro i musulmani", il presidente Goodluck Jonathan ha accusato "elementi interni all'apparato statate di appoggiare e 'coprirè gli integralisti islamici di Boko Haram" che, da Natale, hanno massacrato più di 80 persone.Dopo che la setta fondamentalista ha moltiplicato gli attacchi contro i cristiani nel nord del Paese da quando, mercoledì, è scaduto l'ultimatum che ingiungeva ai cristiani di abbandonare città e villaggi della Nigeria settentrionale se non volevano essere uccisi, il presidente domenica ha chiaramente affermato che "alcuni (complici di Boko Haram) sono all'interno dell'apparato dello Stato, alcuni sono in Parlamento, altri operano nel sistema giudiziario, altri ancora nelle forze armate, nella polizia e nei servizi di sicurezza".Parlando nel corso di una cerimonia religiosa, Jonathan ha così lasciato intravvedere una dimensione più politica delle violenze. "La situazione che dobbiamo fronteggiare - ha detto - è peggiore della guerra civile" degli anni '60, quando nella guerra di secessione del Biafra (1967-1970) si ebbero più di un milione di morti. Allora, ha spiegato, "si poteva sapere e anche prevedere da dove arrivava il nemico ... Ora la sfida èpiù complessa".La dichiarazione si allinea con l'inquietudine espressa ieri sera dall'Associazione cristiana delle Nigeria, che riunisce protestanti e cattolici. "Questi eventi (le stragi) ci ricordano gli inizi della guerra civile ... È in atto una pulizia etnica e religiosa sistematica - aveva comunicato l'Associazione - Abbiamo il diritto di difenderci, a qualunque costo". Nel tardo pomeriggio è arrivata la replica irritata di un leader religioso islamico. "Consideriamo queste affermazioni - ha detto il responsabile della Jamàatu Nasril Islam, che raggruppa le organizzazioni islamiche - alla stregua di intimidazioni e minacce contro i musulmani nigeriani".Dai sanguinosi assalti alle chiese che il giorno di Natale avevano causato almeno 49 morti, sei nuovi attacchi - in maggioranza rivendicati dagli integralisti islamici di Boko Haram - hanno ucciso altre decine di cristiani. Stragi contro le quali nulla ha potuto lo stato d'emergenza decretato il 31 dicembre in alcuni Stati del nord dal presidente, né il coprifuoco imposto ieri per 24 ore nell'Adamawa, un altro stato del nord-est, dalle autorità locali. I massacri avvengono tra l'altro mentre in Nigeria le tensioni sociali sono sempre più pesanti in seguito all'aumento del prezzo della benzina, raddoppiato dall'inizio dell'anno. Per oggi i sindacati hanno indetto uno sciopero generale a oltranza che ha già portato alla militarizzazione delle più importanti città. Oggi un manifestante è stato ucciso a Lagos durante le manifestazioni nello sciopero generale per protestare contro il rincaro dei prezzi del carburante. A Kano, la più grande città nel nord della Nigeria, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni e sparato colpi in aria per evitare che migliaia di manifestanti entrassero nell'ufficio del governatore, ha constatato un corrispondente della France Presse. Una folla enorme ha cercato di entrare nell'ufficio del governatore, prima di essere respinta dalla polizia. Tra l'altro Goodluck Jonathan (cristiano del sud) è diventato presidente nel febbraio 2010, dopo la morte prematura di Umaru Yar'Adua (musulmano), deceduto prima della scadenza del suo mandato. Un tacito accordo tra cristiani e musulmani stabilisce che i capi di stato si alternino per otto anni in base all'appartenza religiosa e ora sono molti gli islamici che ritengono "illegittima" la presidenza di Jonathan.