«Le persone fuggono verso le città che ritengono maggiormente sicure: soprattutto a Jos e nelle regioni più a Sud». Secondo quanto riportato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre da alcune fonti appartenenti alla Chiesa locale, sarebbero oltre 35mila coloro che hanno abbandonato il nord della Nigeria in seguito agli attentati di venerdì scorso a Kano.
«La popolazione è nel panico – riferisce una fonte – e sono in molti a scappare, lasciando il poco che possiedono. Non hanno il tempo di prendere nulla, perché nessuno può sapere quando scoppieranno altre violenze». Tra chi cerca di mettersi in salvo è altissimo il numero dei cattolici, nuovamente colpiti domenica scorsa. Il 22 gennaio nello stato di Bauchi due esplosioni hanno semidistrutto due chiese della capitale mentre nella città a maggioranza musulmana di Tafawa Balewa, durante il coprifuoco indetto dal governo, alcuni uomini armati hanno ucciso dieci fedeli. In visita nella città di Kano – dove i recenti attentati ad opera dei Boko Haram hanno causato oltre 200 morti – il presidente nigeriano Jonathan Goodluck ha promesso di aumentare le misure di sicurezza. Secondo un recente rapporto dello Human Right Watch, sarebbero 550 le persone uccise nei 115 attacchi commessi dal gruppo estremista nel 2011. Lo stato maggiormente colpito è stato quello di Borno. E’ invece 935 il numero stimato delle vittime dei Boko Haram dal 2009 ad oggi. E nel 2012, in neanche un mese, si sono già registrati oltre 250 morti.