Piera Chiodi - .
“Mamma Piera” se ne è andata. Piera Chiodi, originaria di Bergamo, nota a tutti anche come “l’angelo della solidarietà italiana in Kenya”, si è spenta a ottant’anni dopo una lunga malattia che le aveva indebolito il fisico ma non lo spirito.
Da diversi anni accoglieva gli orfani della regione costiera del Paese in due centri costruiti a Mambrui, a qualche chilometro dalla cittadina turistica di Malindi.
Piera continuava la sua opera di bene proprio in quella che dagli anni Novanta era diventata una località dove gli italiani si trovano spesso ad avere problemi, per una ragione o per l’altra, con la giustizia locale. Questa infaticabile donna bergamasca, insieme a suo marito ormai defunto anni fa, rappresentava invece un faro della benevolenza del cosiddetto Bel Paese.
«Il centro per l’infanzia "Asante sana" (grazie molte, nella lingua locale kiswahili, ndr) di Mambrui, era composto da due dormitori, maschile e femminile – raccontano i residenti di Malindi, molti dei quali aiutavano a finanziarlo –. Ci sono servizi appropriati, un grande refettorio con cucina, e una scuola elementare con asilo e tredici maestre a libro paga».
Gran parte degli orfani avevano madri sieropositive incapaci di gestire tale piaga che continua a colpire la più grande economia dell’Africa orientale.
«Il Kenya ha registrato un aumento delle nuove infezioni da HIV per la prima volta in un decennio – stimano le Nazioni Unite –. Nel 2022 i malati di HIV sono aumentati di oltre 2mila casi, quindi da 32,025 dell’anno prima a 34,540».
Gran parte di questi casi sono proprio sulla costa del Kenya, inflitta dal turismo sessuale alimentato tanto dai residenti quanto dagli stranieri.
Inoltre, il Kenya, come molti Stati della regione, sta affrontando una grave crisi nutrizionale legata al cambiamento climatico, una ragione in più per lasciare i propri figli in un luogo dove avrebbero avuto più speranza di vita. Molte madri, soprattutto negli ultimi anni, arrivavano quindi da Mamma Piera per darle i propri figli. Il centro "Asante sana" ha avuto un ruolo rilevante nel dare speranza ai più giovani della comunità costiera keniana.