Prima esecuzione di quest'anno in Texas. Richard Masterson, 43 anni, è stato ucciso con iniezione letale nel carcere di Huntsville in esecuzione della condanna a morte che gli era stata inflitta per avere strangolato nel 2001 a Houston Darin Honeycutt, un uomo travestito che aveva conosciuto in un bar. Il condannato ha sempre sostenuto che la morte fosse stata accidentale.Dopo la morte di Honeycutt, Masterson aveva rubato il suo veicolo ed era fuggito, fin quando era stato catturato in Florida trovandolo con un altro veicolo, anche quello rubato. Questo secondo veicolo apparteneva a un uomo di Tampa, in Florida, che ha denunciato di essere stato vittima di una violenza da parte di Honeycutt. Da quando la Corte suprema ha reintrodotto la pena di morte nel 1976, gli Stati Uniti hanno compiuto 1.424 esecuzioni, 532 delle quali in Texas.
All'epoca del delitto, Richard aveva 29 anni ed
era un giovane disadattato, abituato ad anestetizzare le ferite di un'infanzia
difficile con droga e alcol. Tredici anni e mezzo dopo, Allen Masterson era cambiato. Nella fitta
corrispondenza con i volontari di Sant'Egidio e di altri movimenti cattolici,
Richard ha espresso più volte un chiaro pentimento. Nonostante i molti appelli in suo favore lanciati
da Sant'Egidio, i magistrati sono stati irremovibili. Alle 18 in punto
(ora del Texas) gli è stato iniettato il liquido letale. Molti hanno accompagnato
Richard con
la preghiera. Fra loro anche papa Francesco, come ha detto qualche giorno fa il cardinale
Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, che ha citato il caso di Richard
durante la presentazione del Congresso apostolico europeo e quello mondiale
della Misericordia. L'arcivescovo
ha raccontato di essere «in collegamento stretto» con il detenuto e ha
aggiunto: «L'apostolato della misericordia che fanno alcuni cristiani in
Texas, nel seguire il condannato a morte e la famiglia, è la testimonianza
della vicinanza di Gesù a quest'uomo, che così fa la dolce esperienza del
cuore misericordioso di Gesù». Quella di Richard Allen Masterson è la prima
delle nove esecuzioni in programma a Huntsville entro giugno. Il Texas,
dunque, rischia di aggiudicarsi anche stavolta il tragico primato di "Stato
boia" degli Usa. Nel 2015, sono stati messi a morte 13 prigionieri. Texas,
Georgia e Missouri hanno concentrato, inoltre, l'86 per cento delle esecuzioni:
28 in totale, la cifra più bassa dal 1991. Il segno di un cambiamento della
sensibilità degli statunitensi. Sia dell'opinione pubblica, sia dei giudici.
Il numero di sentenze capitali comminate dai tribunali è diminuito del
33 per cento. Non accadeva dagli anni Settanta. Per la prima volta, inoltre,
uno Stato a guida conservatrice – il Nebraska – ha abolito il boia. Piccoli
passi avanti. La strada da fare verso il traguardo del bando definitivo,
però, è ancora lunga.