giovedì 16 marzo 2023
La richiesta del missionario monfortano per una raccolta fondi: «A mani nude la gente cerca nel fango figli e parenti, le capanne sono sprofondate». Ecco come donare
Le inondazioni in Malawi

Le inondazioni in Malawi - Reuters

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Arriva direttamente dalla voce di un missionario in Malawi da quarant’anni l’appello ad aiutare le famiglie duramente colpite dalla furia del ciclone Freddy, l’ennesimo disastro naturale che si abbatte su uno dei Paesi più poveri del mondo. “Mentre tanta parte del mondo guarda il cielo in attesa di pioggia, e piange i campi riarsi che non porteranno nessun frutto, il nostro Malawi vive ancora una volta una nuova devastazione – sottolinea dalla sua missione di Balaka padre Piergiorgio Gamba, missionario monfortano -. Come lo scorso anno un ciclone ha raggiunto con tutta la sua violenza le nostre capanne, con l’unica differenza di chiamarsi Freddy mentre lo scorso anno aveva il nome di Ana ed era stato il ciclone che aveva poi portato all’esplosione del colera in tanti villaggi”.

Il bilancio delle inondazioni provocate dal ciclone, che ha colpito anche il Mozambico, è di almeno 400 morti di cui 326 in Malawi, oltre settecento feriti e 88.300 sfollati. Una tragedia di proporzioni immani ricordata ieri anche dal Papa all'udienza generale, durante la quale il Pontefice ha pregato per le popolazioni colpite. Il presidente Lazarus Chakwera, che ha dichiarato due settimane di lutto nazionale, ha chiesto aiuti internazionali e ha parlato di "tragedia nazionale".

“Quello che chiediamo – spiega padre Gamba – è un’offerta che ci permetta di distribuire un aiuto anche piccolo, che basti a dire alle persone che non sono rimaste sole e che sono in tanti ad accompagnarli per risorgere ancora. Per una Pasqua che ci aiuta a ricominciare tutti”. Le scuole sono state chiuse, ma gli allarmi non bastano. “E’ una forza impari quella che sospinge nuvoloni che a mulinello avanzano paurosamente tra la fragilissima struttura dei villaggi e delle capanne – aggiunge padre Gamba -. Strade che sprofondano, ponti che ormai non ci sono più e capanne di fango che diventano tombe . A mani nude la gente cerca nel fango figli e parenti, se mai qualcuno fosse sopravvissuto laddove le capanne sono sprofondate. Impressionante è stato il disastro causato anche all’interno delle città, che pur sembravano le più protette”.

“Ancora una volta – sottolinea il missionario - il Malawi paga pesantemente questa situazione provocata dai cambiamenti climatici in quella che è la nostra “casa comune”. Il 2023 è già uno degli anni peggiori che il Malawi abbia mai vissuto. In tutti i villaggi e in tutte le capanne c’è una fame infinita, mai conosciuta nel passato. Tutte le scuole sono state chiuse e la corrente elettrica è stata disattivata per paura di perdere anche le centrali idroelettriche come già lo scorso anno, quando tutto il Paese ha dovuto imparare a sopravvivere al buio”.

Il missionario lancia un appello per raccogliere offerte, in modo che la missione dei monfortani possa “farsi prossima a chi è più provato da questa situazione e bisognoso di aiuti: cibo e vestiti, ma anche per tante famiglie un tetto da rifare e una capanna da ricostruire per assicurare un angolo dove rifugiarsi”.

Come aiutare:

Intestazione: Provincia Italiana Missionari Monfortani

Banca: Banco Credito Cooperativo di Treviglio – sede-
Codici: IT 57 J 08899 53640 000000014532 BIC: ICRAITRRTR0 (zero)

Conto postale:

Intestazione: Procura Missioni Estere
POSTE: Poste Italiane spa
Codici: IT 30 S 07601 11100 000011903242 BIC: BPPIITRRXXX

Bonifico bancario
Intestazione: Missioni Monfortane Onlus
Banca: Banca Unicredit Ag. 01304 – Redona BG
Codici: IT 07 W 02008 11104 000102721941
BIC: UNCRITM130B

Versamento postale
BANCO POSTA
IBAN: IT27H 07601 11100 000053005187
Conto Corrente postale: 53005187
Missioni Monfortane Onlus
Via Legnano, 18 – 24124 Bergamo Tel: 0354175119


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