La Madonna di Batnaya durante i lavori di restauro - Diocesi di Prato
Il sedicente Stato Islamico (Daesh) aveva provato a distruggere anche lei, nella piana di Ninive, in Iraq. Ma la statua della Madonna di Batnaya ha resistito: ridotta in pezzi, è stata portata in Italia grazie all’Acs, Aiuto alla Chiesa che soffre, fondazione di diritto pontificio che sostiene i cristiani perseguitati nel mondo. E nel nostro Paese alcuni restauratori - Franco Elli con Aurelio Villa e Fiorino Sironi - hanno rimesso insieme i cocci: la statua è stata restaurata ed è tornata in piedi. Subito, il suo cammino è iniziato: da metà giugno viene portata in pellegrinaggio per le strade d'Italia.
La sua prima tappa è stata Giussano, in provincia di Monza Bianza. In questi giorni la Madonna sta viaggiando in Toscana: domani e domenica sarà a Prato. Qui si può vedere il programma delle giornate, presso la parrocchia di Santa Maria della Pietà. Nei giorni successivi sarà a Barberino Tavernelle (Firenze).
La statua di Maria è alta poco più di un metro e il suo viso è rimasto senza naso e la bocca: al loro posto, c’è uno stucco bianco. Uno degli obiettivi del pellegrinaggio è anche rendere più stretto il rapporto tra la comunità cattolica italiana e quella irachena. Batnaya contava prima dell’attacco del Daesh 5mila abitanti, quasi tutti cristiani. Per valorizzare questo legame, ad ogni tappa del pellegrinaggio alcuni sacerdoti iracheni portano una loro testimonianza sui tragici fatti legati al fondamentalismo islamico. L’attacco a Batnaya risale all'agosto 2014. Poi la cittadina è rimasta in mano al Daesh per due anni, fino al 2016. A febbraio 2021 l’Acs ha stimato che solo la metà della popolazione residente nella piana di Ninive, dove si trova Batnaya, sia potuta rientrare a casa.
Batnaya, la cittadina da cui proviene la Madonna che è ora in pellegrinaggio in Italia - Datawrapper
Le offerte che vengono raccolte nelle tappe del pellegrinaggio saranno destinate alla Acs per completare la ricostruzione di un asilo gestito dalle suore di Santa Caterina a Batnaya, distrutto dall'attacco del sedicente Stato islamico. Prima del 2014, la struttura accoglieva 124 bambini.