Forze francesi e africane avanzano verso il sud della Libia nella zona del massiccio del Tibesti, al confine con il Ciad. Lo riferiscono fonti militari libiche e media arabi. Secondo le stesse fonti, si osservano movimenti di truppe sui territori del Ciad e del Niger, vicino ai confini della Libia. Venerdì scorso un vertice dei cinque Paesi del Sahel (Mauritania, Ciad, Niger, Mali e Burkina Faso) a Nouakchott si è concluso con la richiesta di "un intervento internazionale"
contro i gruppi armati in Libia, in accordo con il Consiglio di
Sicurezza e l'Unione africana.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha più volte messo in guardia dal pericolo di una concentrazione di terroristi nel sud della Libia, che rischia di annullare gli sforzi compiuti dalla Francia in Mali, pur sottolineando che un intervento militare non era all'ordine del giorno senza un sostegno internazionale.
Battaglia a Begasi e Derna
Nell'Est della Libia continuano gli scontri tra le forze filo-governative e i jihadisti filo-Is (o Isis) a Bengasi e Derna, nell'est della Libia. Nel "capoluogo" della Cirenaica, cinque civili che combattevano a fianco dell'esercito sono rimasti uccisi e altri 25 feriti, secondo fonti mediche e militari. Cinque soldati sono invece morti in un assalto a sud di Derna, secondo un portavoce militare citato dai media locali.
Inoltre l'esercito libico ha inviato rinforzi nella zona petrolifera tra Sirte e Bengasi, teatro la settimana scorsa di un tentativo di assalto da parte delle milizie filo-islamiche di Fajr Libya di Tripoli e Misurata.
Vietato anche il tabacco
Mentre da un lato combatte dall'altro l'Is porta avanti la sua legge islamica e mette al bando il fumo a Derna, nell'est della Libia, definendolo contrario alle norme islamiche. Lo riferisce il Libya Herald. Molti negozi di tabacco
sono stati attaccati, le sigarette sequestrate e bruciate in piazza, aggiunge il sito che pubblica una foto del rogo. Nei mesi scorsi i militanti del Consiglio della Shura della gioventù islamica che controllano la città costiera, a 300 km
dal confine con l'Egitto, hanno giurato fedeltà allo Stato islamico di Abu Bakr al Baghdadi. Simili attacchi si sono verificati all'inizio dell'anno anche a Bengasi.
La Ue per i profughi libici
La Commissione Ue ha stanziato 2 milioni di euro come fondi d'emergenza per assistere i cittadini libici costretti ad abbandonare le proprie case a causa della
crescente violenza nel Paese. I fondi forniranno assistenza umanitaria di base come cibo, vestiti, riscaldamento, rifugi, medicine, sostegno psichico. "È
chiaro che c'è un enorme bisogno di aiuti d'emergenza per aiutare i più vulnerabili al conflitto", ha detto il commissario agli aiuti umanitari Christos Stylianides. "I combattimenti hanno avuto un impatto forte sui civili, con case e
infrastrutture distrutte, servizi di base severamente colpiti e
mancanza di medicinali", ha aggiunto. Secondo la Commissione, sono circa 400.000 i profughi libici da maggio scorso. E la crisi del Paese, nonostante i ripetuti
appelli al cessate il fuoco, si è deteriorata sempre di più.