sabato 4 gennaio 2025
La regione separatista della Moldavia, prevalentemente russofona, ha subito un duro colpo dall'interruzione del transito del gas attraverso l'Ucraina
Una stazione di compressione del gas alla periferia di Kiev: l'Ucraina è la porta d'ingresso del gas russo diretto in Europa

Una stazione di compressione del gas alla periferia di Kiev: l'Ucraina è la porta d'ingresso del gas russo diretto in Europa - Reuters

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Cominciano a farsi sentire gli effetti del blocco ucraino al transito del gas russo che Mosca ha deciso di interrompere dopo il no di Kiev a un nuovo accordo. L'interruzione delle forniture di gas russo, legato allo stop del transito in Ucraina, alla regione separatista filorussa della Transnistria, in Moldavia, ha costretto alla chiusura di tutte le aziende industriali, ad eccezione dei produttori alimentari. Lo riportano i media internazionali ricordando che il territorio, prevalentemente russofono e composto da circa 450.000 persone che si è separato dalla Moldavia negli anni '90 con il crollo dell'Unione Sovietica, ha subito un duro e immediato colpo a causa dell'interruzione delle forniture.

«Tutte le imprese industriali sono inattive, ad eccezione di quelle impegnate nella produzione alimentare, ovvero quelle che garantiscono direttamente la sicurezza alimentare della Transnistria», ha detto a un canale di informazione locale Sergeij Obolonik, primo vice primo ministro della regione. «È troppo presto per giudicare come si svilupperà la situazione...

Il problema è così esteso che se non verrà risolto per molto tempo, avremo già dei cambiamenti irreversibili, ovvero le imprese perderanno la capacità di ripartire», ha aggiunto. Tre giorni fa la regione separatista aveva annunciato anche la sospensione della fornitura di riscaldamento e acqua calda alle famiglie.

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