Successivamente è stata firmata
l'ordinanza per il trasferimento dei due fucilieri di Marina a
New Delhi e i marò si sono potuti imbarcare su un volo
dell'Air India per la capitale. Il fatto di lasciare il Kerala,
lo Stato di provenienza dei due pescatori uccisi e in cui si
facevano sentire le pressioni del mondo politico e
dell'opinione pubblica locali, è stato accolto con favore
dagli avvocati dei marò.
Palazzo Chigi in una nota ha osservato che la decisione
della Corte suprema "incoraggia l'ulteriore impegno" del
governo per riportare i due marò in Italia. Il governo
italiano si è detto "fiducioso" che l'India riconoscerà
"l'esclusiva giurisdizione" dello 'Stato di Bandierà sulle
navi operanti in acque internazionali. "Per il governo
italiano", ha sottolineato la nota, "l'obiettivo resta il
rientro in Italia dei nostri due militari".
"Vogliamo interpretare come positiva
la decisione della Corte suprema indiana che ha tolto la giurisdizione
al Kerala e concesso la libertà provvisoria ai nostri Marò che ora
passano sotto tutela della nostra ambasciata a Nuova Dehli". Lo ha
detto Margherita Boniver, deputato del Pdl e presidente del Comitato
Schengen. "Non si è ancora raggiunto l'obiettivo desiderato, cioè il
riconoscimento della giurisdizione dello stato di bandiera sulla
Enrica Lexie tuttavia - conclude - è un ulteriore positivo segnale dopo
la concessione della licenza natalizia che la magistratura indiana
riconosce alle buone ragioni dell'Italia".
L'Unione europea "accoglie con
favore la decisione della Corte Suprema indiana e resta
impegnata al fianco dell'Italia auspicando che il complesso caso
legale possa concludersi in fretta": lo ha detto all'Ansa un
portavoce dell'alto rappresentante della politica estera
Catherine Ashton.