Siria e Medio Oriente. Povertà ed ecologia. Ma anche bioetica e famiglia. Sono stati questi i temi affrontati nel corso dei «cordiali» colloqui tra il presidente francese François Hollande ricevuto ieri mattina in Vaticano da Papa Francesco. L’udienza è durata 35 minuti, mentre successivamente Hollande si è intrattenuto per un ora e un quarto con il segretario di stato, il cardinale designato Pietro Parolin, e con il “ministro degli Esteri vaticano”, l’arcivescovo Dominique Mamberti. Al termine della visita la Santa Sede ha emanato un comunicato in cui si spiega che nel corso dei colloqui «è stato rilevato il contributo della religione al bene comune». Nel richiamare «i buoni rapporti esistenti tra la Francia e la Santa Sede», è stato poi ribadito «il reciproco impegno a mantenere un dialogo regolare tra lo Stato e la Chiesa cattolica e a collaborare costruttivamente nelle questioni di interesse comune». Mentre «nel contesto della difesa e della promozione della dignità della persona umana, si sono passati in rassegna alcuni argomenti di attualità, quali la famiglia, la bioetica, il rispetto delle comunità religiose e la tutela dei luoghi di culto».La conversazione è quindi proseguita «su temi di carattere internazionale, quali la povertà e lo sviluppo, le migrazioni e l’ambiente». E ci si è «soffermati, in particolare», conclude la nota vaticana, «sui conflitti in Medio Oriente e in alcune regioni dell’Africa, auspicando che, nei diversi Paesi interessati, la pacifica convivenza sociale possa essere ristabilita attraverso il dialogo e la partecipazione di tutte le componenti della società, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle minoranze etniche e religiose». A questo proposito, in una successiva conferenza stampa Hollande ha sottolineato come la Francia sia «mobilitata, perché i cristiani rimangano là dove sono sempre vissuti per secoli e perché non prendano la strada dell’esilio». L’inquilino dell’Eliseo, alla sua prima visita in Vaticano dopo l’elezione nel 2012, ha espresso al papa «l’auspicio che il Vaticano accolga la Coalizione democratica siriana per far capire che la pace si raggiunge attraverso una soluzione politica pluralistica». E ha convenuto che «le parole pronunciate dal Papa a Lampedusa devono essere un appello agli europei» affinché «l’accoglienza dei rifugiati avvenga in condizioni umane». «Un valore che ci ha uniti nel nostro incontro è stata la parola dignità, la difesa della dignità umana», ha dichiarato infine Hollande. Senza distinguere però, come ha notato
La Croix «le differenti concezioni che questo termine può comportare». Il quotidiano cattolico francese, citando fonti della delegazione francese, ha rivelato che è stato l’arcivescovo Mamberti ad affrontare con Hollande – per «un quarto» del colloquio – le questioni riguardanti la bioetica e la famiglia. Spiegando che la posizione della Chiesa contro la legge che ha istituito in Francia il «matrimonio omosessuale» si basa su un fondamento «morale e non religioso». E che quindi, a questo titolo, non può essere ignorata.Hollande, riferisce sempre
La Croix, si è lamentato che elementi estremisti si siano accaparrati il dibattito sul tema. Parlando con i giornalisti il presidente non ha dato comunque segnali di marcia indietro su questo tema come pure rispetto al «diritto d’aborto» e al progetto di legalizzazione dell’eutanasia promossi dal governo di Parigi. Il “portavoce” vaticano padre Federico Lombardi ha poi confermato quanto riferito dal seguito presidenziale (di cui faceva parte Georges Vandebeusch, il prete rapito in Camerun a novembre e liberato a fine anno), e cioè che Papa Francesco ha iniziato a lavorare su un progetto di enciclica sull’ecologia. «In ogni caso – ha spiegato padre Lombardi – è importante osservare che Papa Francesco intende mettere in particolare rilievo la tematica della ecologia dell’uomo».