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Nel 68esimo giorno della guerra in Ucraina un centinaio di civili è stato evacuato con grandi difficoltà dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, secondo un piano che domenica aveva coinvolto la Croce rossa e le autorità di Kiev e che dovrebbe proseguire. I civili, stando a quanto riferito la Bbc, hanno atteso a lungo prima di salire sui bus. Dopo l'evacuazione di decine di civili dal sito, l'esercito russo ha ripreso a bombardare lo stabilimento ed è scoppiato un incendio in seguito al bombardamento. Lo riferisce 'Ukrainska Pravda', sottolineando che i membri del battaglione Azov sarebbero ancora vivi ma vengono bombardati sia dall'artiglieria che dagli aerei.
Una fortissima esplosione seguita da altre meno potenti è stata udita questa sera Odessa, martellata anche durante la mattinata in diverse zone della città. Colpito un centro di addestramento dell'aeronautica, sfondato il tetto di una chiesa ortodossa, evidentemente bersagliata per errore. Il paradosso è che si tratta di una chiesa appartenente al Patriarcato di Mosca.
L'attacco ha ucciso un ragazzo di 15 anni, diversi i feriti tra i quali una 17enne. Nella stessa città la contraerea ucraina ha abbattuto un drone russo. La gente trema perché il 2 maggio è un triste anniversario: nel 2014 nella Casa dei sindacati, un gigantesco edificio non lontano dalla stazione ferroviaria, nel pieno degli scontri tra filorussi e sostenitori della rivoluzione "Euromaidan" che dilagava in tutto il Paese per disarcionare i governi installati da Mosca, una quarantina di persone morirono nell'incendio dell'edificio. (LEGGI QUI)
Una notizia inquietante arriva dal Donbass: fonti del Pentagono confermano così che il capo dello Stato Maggiore russo, il generale Valery Gerasimov è andato sul fronte. "Sappiamo che è stato in Donbass per diversi giorni la scorsa settimana, non sappiamo se sia ancora lì". Riguardo invece alle notizie, rilanciata da diverse fonti ucraini, riguardanti il fatto che Gerasimov sarebbe rimasto ferito mentre era in Ucraina, le fonti del Pentagono, citate dalla Cnn, affermano di "non avere indicazioni riguardo al fatto sia ferito".
Secondo altri fonti di agenzia il capo dello stato maggiore russo è stato colpito da schegge alla gamba destra. Tuttavia, in precedenza il New York Times - citando funzionari ucraini e statunitensi - aveva scritto che Gerasimov era scampato a un attacco ucraino quando di trovava nel Paese. Il quotidiano statunitense scriveva infatti che l'ufficiale in uniforme più alto in grado della Russia ha visitato la scorsa settimana postazioni in prima linea nell'Ucraina orientale nel tentativo di rinvigorire l'offensiva delle forze di Mosca. Secondo le stesse fonti, durante la sua visita di sabato scorso Gerasimov è sfuggito a un attacco ucraino contro una
scuola utilizzata come base militare nella città di Izium controllata dai russi: circa 200 soldati, tra cui almeno un generale, sarebbero stati uccisi nel bombardamento ma Gerasimov era già ripartito per la Russia.
Zelensky: i corridoi umanitari solo per i civili da Azovstal
Un centinaio i civili che domenica ha lasciato la città di Mariupol: un otografo della Reuters aveva fatto sapere di aver visto dei civili arrivare al centro di accoglienza temporanea e le Nazioni Unite avevano confermato domenica che era in corso un’operazione di passaggio sicuro per evacuare le persone. Ce ne potrebbero essere ancora oltre 500 nell'acciaieria Azovstal, secondo i media russi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere che "questa evacuazione, purtroppo, non si applica ai militari o ai feriti. L'Onu sta solo parlando di aiutare a evacuare i civili".
Anche papa Francesco ha chiesto corridoi umanitari per una Mariupol "barbaramente bombardata e distrutta".
"Non ci posso credere. Due mesi di buio". Natalia Usmanova sorride e si porta le mani sul volto. Lei è tra i circa 100 civili che domenica sono stati evacuati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol e la sua testimonianza viene raccontata in un video della Bbc.
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"Non abbiamo più visto la luce del sole, avevamo paura", ha proseguito la donna, che ha parlato ai reporter nel villaggio di Benzimenne, nell'Ucraina orientale sotto il controllo russo. "Quando siamo saliti sul bus (per l'evacuazione) ho detto a mio marito: non dovremo più andare al bagno con una torcia elettrica?", ha raccontato Natalia emozionata e incredula: "E non dover usare un sacchetto o un cestino come bagno e una torcia". "Siamo andati lì (alla Azovstal) per una nostra libera scelta, come i lavoratori della fabbrica, per salvarci", ha spiegato ancora la donna, capelli raccolti, piumino giallo e due grandi borse nelle mani, mentre nel video scorrono le immagini dell'evacuazione del ministero della Difesa russo.
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Intanto gli Stati Uniti annunciano la visita del presidente Joe Biden in Ucraina, mentre altre esplosioni sono state udite a Belgorod e l’esercito russo ha annunciato bombardamenti nel Donetsk.
Nuove sanzioni Ue contro Mosca
Bruxelles sta mettendo a punto il sesto pacchetto di misure contro Mosca e “l'Italia è in prima fila tra chi promuove sanzioni anti-russe: per noi è stata una sorpresa", ha dichiarato domenica sera il ministro russo Serghei Lavrov intervistato a "Zona Bianca" su Rete 4. E sulla questione del gas russo il ministro Lavrov ha continuato i Paesi europei devono pagarlo in rubli perché "hanno rubato" a Mosca le sue riserve valutarie in dollari ed euro, secondo il ministro degli Esteri russo.
La Germania "non contraria" all'embargo sul petrolio russo
"Dopo due mesi di lavoro posso dire che la Germania non è contraria a un embargo sul petrolio russo, ovviamente avrà un carico pesante, ma siamo pronti a farlo". Lo ha dichiarato il ministro tedesco per l'Energia, Robert Habeck, al suo arrivo al Consiglio Energia a Bruxelles. "Abbiamo avuto una dipendenza abbastanza forte dal petrolio russo nel passato, prima che la guerra cominciasse era al 35%, ora l'abbiamo ridotta al 12% e solo una raffineria sta lavorando sul petrolio russo. Quindi abbiamo un problema locale ed è abbastanza grande, questo 12% nella regione della Baviera. Se arriva l'embargo del petrolio e non abbiamo abbastanza tempo per risolvere la questione, avremo un problema locale e ovviamente un aumento dei prezzi e forse la catena di approvvigionamento non sarà sicura ma non colpirebbe tutta l'economia nazionale", ha spiegato.
Lavrov: anche Hitler aveva origine ebraiche. Lo sdegno di Israele
Mosca non punta a "rovesciare Zelensky" ma a "che dall'Ucraina non vengano più minacce per la Russia", ha detto Lavrov tornando ad accusare Kiev di servirsi di forze "neonaziste". A seguito delle parole del ministro Lavrov è intervenuto Dani Dayan, il presidente di Yad Vashem, il Museo della Memoria di Gerusalemme, definendo "false, deliranti e pericolose" le dichiarazioni di Lavrov sul fatto che Hitler avesse "origini ebraiche" come Zelensky e che "i maggiori antisemiti sono gli ebrei". "Assurda propaganda", ha replicato il portavoce del governo tedesco da Berlino.
Il ministero degli Esteri israeliano ha convocato l'ambasciatore russo a Tel Aviv per "chiarimenti" dopo le "gravi" frasi di Lavrov. "Il ministro degli Esteri russo non ha potuto fare a meno di nascondere l'antisemitismo profondamente radicato delle élite russe. I suoi atroci commenti offendono il presidente ucraino Zelensky, l'Ucraina, Israele e il popolo ebraico" così ha scritto su Twitter il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba riferendosi alle dichiarazioni del collega di Mosca sera su Rete 4. "Più in generale, dimostrano che oggi la Russia è piena di odio verso altre nazioni", ha concluso il ministro nel suo tweet.
Mosca: chi dà armi all'Ucraina è criminale di guerra
Se per l'Ucraina "l'unico modo per riportare la pace è ripristinare la sovranità di Kiev su tutto il Paese", ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, per il presidente della Duma, il Parlamento russo, Vyacheslav Volodin tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra. «I leader degli Stati europei guidati dalla Germania possono trascinare i loro popoli in enormi problemi. Essi diventano parte del conflitto fornendo armamenti all’Ucraina. Tutti i capi di Stato che hanno deciso di fornire armi si sono sporcati e devono essere portati davanti alla giustizia come criminali di guerra», ha scritto su Telegram Volodin.
La diplomazia di Erdogan
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha invitato di nuovo i suoi omologhi russo e ucraino a tenere un vertice in Turchia, aggiungendo inoltre che entrambi i Paesi gli hanno chiesto aiuto per poter esportare cereali. "Sia gli ucraini sia i russi vogliono aiuto per esportare cereali", ha spiegato Erdogan dopo aver partecipato alle preghiere di conclusione del Ramadan in una moschea di Istanbul. Il leader islamista ha reso anche noto che il suo consigliere,Ibrahim Kalin, e il viceministro degli Esteri turco, Onal Sedat, si sono incontrati sabato a Kiev con le autorità ucraine e che hanno ricevuto la richiesta di una serie di "auspici" di cui il presidente turco non ha fatto menzione.
Jill Biden in Romania e Slovacchia
La first lady americana Jill Biden farà una visita di 5 giorni in Romania e Slovacchia a partire da giovedì per incontrare i profughi ucraini, gli operatori umanitari e gli insegnanti che li hanno accolti. La moglie del presidente Joe Biden incontrerà venerdì i membri del servizio militare Usa presso la base aerea di Mihail Kogalniceau in Romania prima di andare a Bucarest. Il viaggio include anche tappe a Bratislava, Kosice e Vysne Nemecke.