La cancelliera tedesca Angela Merkel (Ansa)
La Germania sotto cyber-attacco. «Ci troviamo di fronte all’attacco hacker più grave della storia della Repubblica federale tedesca». È l’opinione del noto blogger ed esperto di multimedia, Patrick Gensing, intervistato ieri dalla tv pubblica Ard, interessata direttamente dall’attacco. «La quantità dei dati resi pubblici ed il numero di persone colpite, ed il ruolo che svolgono, mi lascia pensare che potrebbero esserci delle gravi conseguenze per il Paese».
Questa non è solo l’opinione di Gensing dopo la conferenza stampa della portavoce del governo federale, Martina Fietz, secondo la quale «sono stati pubblicati e divulgati illegalmente via twitter dati personali, contatti, telefono, documenti di partito, chat e carte private di centinaia di politici tedeschi». Fietz non ha fatto nomi. Ma sono stati ben 865 tra leader e esponenti di partiti le vittime del “mega-leak”. Tra loro anche la cancelliera, Angela Merkel ed il presidente della Repubblica federale, Frank-Walter Steinmeier. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, i “leak” riguarderebbero un numero di fax, un indirizzo mail, diverse lettere inviate e ricevute dalla cancelliera.
«La violazione di dati riguarda politici di ogni livello – ha aggiunto Fietz – deputati del Bundestag, ma anche dei Parlamenti regionali e comunali». Colpiti tutti i partiti, mancano solo gli ultraconservatori di Alternative für Deutschland, la nuova destra populista di Afd. I dati rubati sono stati pubblicati su un account Twitter che si autodefinisce «Security Researching» e sembra fosse amministrato da Amburgo: ieri è stato chiuso. I leaks riguarderebbero anche giornalisti, attori, intellettuali, artisti e musicisti.
«Stiamo verificando la veridicità di tutti i dati pubblicati ma quello che è accaduto è estremamente grave», ha aggiunto il portavoce del ministero degli Interni, Sören Schmidt. Dalle prime ore del mattino di ieri è in riunione permanente d’emergenza il consiglio di crisi della cyber-difesa tedesca, composto dall’Ufficio federale per la difesa della Costituzione, Verfassungschutz, gli agenti dell’Ufficio criminale federale, Bka, ma anche i servizi segreti federali del Bnd.
I media tedeschi nel pomeriggio hanno rivelato che gran parte dei dati erano stati diffusi già prima di Natale, ma solo ieri il fatto è stato reso pubblico. Secondo i media la quantità di dati era tale da indurre gli esperti di sicurezza a pensare ad un grande “fake”. Ma poi sono stati pubblicati numeri di cellulari, indirizzi e in alcuni casi persino gli estremi di documenti d’identità, lettere, materiale contabile, chat private, dati di carte di credito, corrispondenza interna dei partiti, mailing-list.