Giro di vite in Germania contro i
radicali islamici sospettati di voler prendere parte alla jihad,
in Siria, Iraq, o altri Stati dove hanno trovato terreno fertile
le reti terroristiche internazionali. Il governo della
cancelliera Angela Merkel ha approvato un disegno di legge che
permetterà di confiscare i documenti d'identità validi per
l'espatrio, fino a tre anni, a tutti gli islamisti sotto
osservazione delle forze di sicurezza.
Per il ministro degli Interni, Thomas de Maiziere, non si
tratta di un "mezzo risolutivo". Ma la legge "è una pietra
efficace" nella costruzione di una difesa dal terrorismo, ha
spiegato oggi in parlamento a pochi giorni dal massacro della
redazione del periodico satirico Charlie Hebdo, costato la vita
a 12 persone. La norma intende evitare da un lato l'esportazione
di volontari 'foreign fighters' nelle aree in cui sono attivi lo
Stato islamico (Isis), al Qaeda e altre organizzazioni
terroristiche. Dall'altro Berlino punta inoltre a contenere il
pericolo innescato dal ritorno in patria, o in Europa, di
radicali islamici addestrati alla jihad, a uccidere e morire
senza pietà. Come hanno dimostrato di sapere fare i fratelli
Kouachi e Amedy Coulibaly negli attacchi terroristici in Francia
della scorsa settimana.
La proposta di legge - che dovrà essere approvata dal
Bundestag e passare il vaglio anche del Bundesrat, la camera dei
Laender - chiuderà un buco legislativo. Attualmente, infatti, le
autorità tedesche possono già confiscare il passaporto ai
sospettati di attività terroristiche. Tuttavia, la gran parte
dei radicali islamici in possesso di una carta d'identità
tedesca possono raggiungere facilmente la Turchia, per poi
passare senza troppi ostacoli il confine con la Siria.
I servizi
tedeschi sono a conoscenza di 20 casi negli ultimi tre anni,
scrive il quotidiano Die Welt, ma il fenomeno è certamente più
imponente. Con la nuova legislazione, i sospettati potranno
vedersi confiscare anche la carta d'identità, sostituita con un
documento provvisorio con esplicito divieto di espatrio. Che tra
l'altro i diretti interessati dovranno anche pagare dieci euro.
Sono mesi che il governo tedesco sta preparando il giro di vite
contro i radicali islamici, non direttamente collegato ai
brutali attentati di Parigi.
Fino a oggi circa 600 islamisti radicali sono partiti dalla
Germania verso la Siria e l'Iraq. Secondo quanto reso noto dallo
stesso ministro de Maiziere, circa 180 jihadisti sarebbero poi
tornati. Tra questi, tenuti sotto controllo dai servizi
d'intelligence, almeno 30 sarebbero pronti a portare il
terrorismo anche in Germania. Il fenomeno dei 'foreign fighters'
è noto anche in altri Paesi europei, Francia su tutti.