Via libera dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) all'utilizzo del primo vaccino contro ebola: è l'Ervebo, prodotto dalla casa farmaceutica Merck Sharp andDohme B.V. (Msd). Il preparato vaccinale era in sperimentazione nella Repubblica democratica del Congo dall'estate 2018, quando era stata confermata un'epidemia di febbre emorragica. L'uso del vaccino secondo gli esperti avrebbe aiutato a contenere la diffusione del virus nelle regioni nord-orientali.
Secondo l'Agenzia Onu per la salute, esistono «evidenze sufficienti a confermare l'efficacia del farmaco». Un giudizio in linea con quello dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), che ha aperto la strada ieri all'approvazione del vaccino da parte dell'Unione Europea.
In Congo sono circa 2mila i casi di morte per ebola confermati, e migliaia le dosi di vaccino somministrate agli operatori sanitari e a famigliari e conoscenti entrati in contatto con potenziali vittime del contagio.
«Questo è un passo storico per garantire che le persone che ne hanno più bisogno possano avere accesso a questo vaccino salvavita - afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms -. Cinque anni fa non avevamo né vaccino né cure. Oggi, con un vaccino prequalificato e le terapie sperimentali, la malattia è prevenibile e trattabile».
La prequalifica permetterà di velocizzare l'acquisto del vaccino da parte delle agenzie internazionali e la concessione di licenze di produzione.