Il nuovo testo costituzionale sul quale sono chiamati ad
esprimersi gli egiziani fino a domani - che conta 247 articoli
contro i 236 dell'era Morsi - segna un deciso ritorno a un
approccio "laico": nonostante la Sharia, la legge islamica, sia
considerata fonte principale di diritto, al pari degli altri
grandi Paesi arabi, Libia compresa, alcuni dettami islamici sono
stati ridimensionati, e il nuovo testo sancisce che i partiti
politici non possano essere ispirati a discriminazioni
"religiose, di genere, razza o etnia", mentre il precedente
testo si limitava a indicare una eventuale discriminazione di
natura religiosa.Inoltre, è stato cancellato il controverso
articolo 219, che indicava nel dettaglio in quali aspetti e
quali modalità andasse applicata la Sharia.
Su un fronte più istituzionale, per la nomina del ministro
della Difesa è stata inserita la clausola che prevede la
ratifica del Consiglio militare supremo, che deve approvare la
candidatura. Una norma che per i movimenti anti-Mubarak segna un
ritorno al passato.
Per quanto riguarda invece la presidenza, per la prima volta
viene inserita una norma che prevede una sorta di "impeachment"
sul modello occidentale, che consente la rimozione del
presidente in caso di "sfiducia" da parte dell'Assemblea
parlamentare.